La 54enne che nell’agosto del 2020 avrebbe aggredito il marito con l’acido non è imputabile per la morte dell’uomo, avvenuta dopo quasi un mese di agonia l’8 settembre 2020, perché è stato riconosciuto, dalla Corte d’assise di Brindisi, il vizio totale di mente al momento del fatto.
La procura brindisina aveva chiesto il rinvio a giudizio nei confronti della donna per omicidio preterintenzionale e la difesa dell’imputata, affidata all’avvocato Amedeo Martina, aveva chiesto l’ammissione al rito abbreviato.
Il gup, all’esito della discussione, aveva chiesto al pm di riformulare il capo di imputazione in omicidio volontario. La procura, a seguito della riformulazione, ha chiesto il rinvio a giudizio dinanzi alla Corte d’Assise. A conclusione del processo, incardinato davanti alla Corte presieduta da Genantonio Chiarelli, il pm ha chiesto la derubricazione in omicidio preterintenzionale, così come la difesa, con assoluzione perché la donna non è imputabile, essendoci un vizio totale di mente al momento del fatto.
La Corte d’Assise ha letto il dispositivo, senza derubricazione del reato, con cui la donna è stata assolta perché non imputabile. La donna è in una struttura residenziale.