L’unica certezza resta il corpo semicarbonizzato della 55enne Michelle Baldassarre, igienista di Santeramo, madre di due ragazze e moglie di un noto professionista della città, ritrovata morta lo scorso giovedì nelle campagne lungo la provinciale 235 in direzione Altamura.
Ma a ormai quattro giorni dalla scoperta del cadavere la vicenda resta ancora nel giallo. Per quale motivo Michelle si trovava lì quella mattina? Doveva incontrare qualcuno oppure era sola? Ma soprattutto l’auto accanto alla quale il suo cadavere è stato ritrovato è il mezzo con cui la 55enne ha raggiunto il luogo dove ha incontrato la morte? O, come da sua abitudine stando ai racconti di chi la conosceva, la donna era in giro in bicicletta anche quel giorno?
Le indagini, coordinate dal pm della Procura di Bari Baldo Pisani, si sono concentrate al momento sull’ipotesi di istigazione al suicidio. Ma non si è esclude nessuna pista. Se di gesto volontario o meno si è trattato potrebbe dirlo l’esame autoptico, disposto per domani, martedì 14 febbraio, e affidato al professor Francesco Vinci dell’Istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari.
Sullo sfondo della misteriosa vicenda un rapporto complicato con il marito – con il quale sarebbe stata in corso una separazione – spesso scandito da episodi di violenza domestica. Tanto che dopo uno di questi Michelle sarebbe stata presa in carico da un centro di Altamura che accoglie donne vittime di maltrattamenti. Il caso ha scosso non poco la comunità santermana, che si è stretta al dolore della famiglia trincerata nel silenzio.
È il primo cittadino Vincenzo Casone a fare suo l’appello al rispetto della privacy rivendicato dai parenti. «In queste ore difficili, in cui gli inquirenti stanno svolgendo le dovute attività d’indagine e, facendomi interprete dell’appello rivolto dalla famiglia della vittima al rispetto della privacy della donna e del loro indicibile dolore, chiedo a tutta la nostra comunità, sempre attenta e sensibile, di rimanere in silenzio e attesa, finché la terribile vicenda assuma contorni più chiari e definiti – fa sapere in un post Casone. – Questo, tuttavia, non ci esime dal poterci stringere idealmente alla famiglia con il più sincero cordoglio e solidarietà. Il tempo per riflettere sull’accaduto ci sarà quando verrà ripristinata la verità dei fatti».