Incremento sia delle videocamere di contesto (attualmente ce ne sono 40), sia di quelle a lettura targhe (ora sono tre). Ma anche un miglior coordinamento tra le forze dell’ordine promesso dalla Prefettura, un’auto di vigilanza privata che girerà dalle 22 alle 6 e polizia locale che girerà ben oltre le 22 anche grazie alle tre risorse umane in più che stanno per arrivare. Dopo due settimane da quel furto di auto in pienissimo centro, davanti alla sede del comune, che ha fatto il giro del web e dei media nazionali, Giovinazzo è decisa a rialzare la testa per impedire che tutti coloro che vogliano delinquere e vivere nella illegalità possano avere la meglio sui cittadini onesti, naturalmente in maggioranza. Ed è proprio il sindaco Michele Sollecito a indicare la rotta da seguire per una città che è ben altro.
«Sono stati giorni difficili – ammette su Facebook il primo cittadino – , un misto di rabbia, delusione e amarezza ha pervaso i miei pensieri. Per giorni ho dovuto ribadire a chiunque come la nostra comunità non fosse codarda. Non si tratta di semplici furtarelli, ma azioni organizzate da gruppi criminali che non solo curano i furti ma anche il resto della filiera: smontaggio delle auto, rivendita, abbandono delle carcasse nelle nostre campagne che vengono così umiliate e deturpate. Dal canto nostro, procederemo con il rafforzamento del sistema di videosorveglianza con installazione di ulteriori cinque telecamere a lettura di targa, ulteriori dieci telecamere di contesto in aggiunta alle circa 40 già operative sul territorio; a tutto ciò aggiungiamo un’auto di un istituto di vigilanza privata dalle 22 alle 6. Inoltre, avremo un numero di ore aggiuntive tali da garantire il servizio di presidio e vigilanza della polizia locale oltre le 22 sino al termine della stagione estiva». Sollecito, inoltre, ha chiesto e ottenuto un incontro con la prefetta di Bari, Antonella Bellomo, ottenendo garanzia di pattugliamento maggiore del nostro territorio da parte delle forze dell’ordine e ha anche scritto una lettera ai parlamentari baresi invitandoli a un Consiglio comunale in seduta aperta che si svolgerà a settembre. «Non permetteremo – chiude in primo cittadino giovinazzese – che i clan mafiosi prendano piede nella nostra comunità e perciò non possiamo e non dobbiamo mettere la polvere sotto il tappeto, bensì sopra perché questa gente deve capire che noi non resteremo mai indifferenti».