Per cacciare uccelli selvatici utilizzava una trappola e dei richiami acustici illegali: per questo un uomo di 70 anni, sorpreso a praticare uccellagione nelle campagne tra Torre a Mare e Mola di Bari, è stato denunciato per furto venatorio e maltrattamento di animali.
L’uomo, stando a quanto hanno accertato i carabinieri del Nucleo forestale di Monopoli, utilizzava una trappola artigianale del tipo “prodina” costituita da un sistema di reti e tiranti che si ribaltano non appena il volatile vi si poggia sopra, imprigionandolo in pochi istanti. Per attirare le prede nella rete, il bracconiere aveva posizionato in prossimità della trappola una gabbietta contenente uccelli selvatici vivi con funzione di richiamo acustico e un cardellino legato ad una piccola asta con funzione di “zimbello”, utilizzato per attirare uccelli della stessa specie, attualmente in fase di migrazione.
Inoltre, nelle immediate vicinanze della rete i militari hanno trovato anche un richiamo acustico elettromagnetico con altoparlante che riproduceva il richiamo del cardellino.
Al termine dell’operazione, i carabinieri forestali hanno sequestrato l’intero sistema di reti e tiranti, il richiamo elettromagnetico, quattro gabbie al cui interno erano rinchiusi novi volatili selvatici (due lucherini, due verzellini, quattro cardellini e un verdone).
I carabinieri Forestali nel periodo autunnale e invernale sono impegnati in un fitto programma di controlli venatori volti a prevenire e reprimere il fenomeno del bracconaggio in danno della fauna selvatica.
A ciò si aggiunge una campagna di controlli europea, denominata ”Operation birds 2023”, finalizzata al contrasto degli illeciti venatori nei confronti dell’avifauna migratoria.