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Ospedali di nuovo al collasso

Sono oltre due milioni gli over 50 in Italia che ancora non hanno ricevuto alcuna vaccinazione. Il dato emerge dal report settimanale pubblicato dal governo: nella fascia compresa fra 50 e 59 anni, i soggetti totalmente scoperti dal siero sono 993.463. Fra 60 e 69 anni sono 616.595, fra 70 e 79 sono 374.464 e…

Sono oltre due milioni gli over 50 in Italia che ancora non hanno ricevuto alcuna vaccinazione. Il dato emerge dal report settimanale pubblicato dal governo: nella fascia compresa fra 50 e 59 anni, i soggetti totalmente scoperti dal siero sono 993.463. Fra 60 e 69 anni sono 616.595, fra 70 e 79 sono 374.464 e nella fascia over 80 sono 181.061. Una situazione che negli ultimi giorni ha riportato sotto pressione gli ospedali, con ambulanze in fila che non si vedevano dai momenti più bui della pandemia.

«Servono subito soldi e personale per uscire dall’emergenza» ed evitare una «Caporetto sanitaria». A lanciare l’allarme è Anaao Assomed, il maggiore sindacato dei medici ospedalieri. Cinque le misure nel piano d’emergenza proposto dai sanitari: affidare vaccini e tamponi ai 50mila medici in formazione specialistica, permanenza volontaria dei sanitari pensionabili, aprire ai medici specialisti privi della cittadinanza italiana, riconoscere le indennità, coinvolgere maggiormente la sanità privata.
Medici e dirigenti sanitari, denuncia il sindacato, «con organici già ridotti al lumicino, falcidiati dai contagi al punto da rendere problematica la copertura dei turni di lavoro, letteralmente non ce la fanno più, con i problemi di sempre intrecciati a quelli creati dal Covid, che ha fatto da acceleratore di fenomeni latenti. Servono soldi e personale aggiuntivo, senza il quale semplicemente non se ne esce». E ancora: «Per evitare una Caporetto sanitaria occorrono misure urgenti dedicate all’esercito di chi rimane in trincea poiché l’enorme capacità infettiva del virus sta facendo ricadere sui pronto soccorso e terapie intensive un numero enorme di accessi, una quantità di pazienti che il sistema sanitario ha serie difficoltà a gestire». Le aziende sanitarie hanno già avviato la riconversione di interi reparti e interrotto attività ambulatoriali e chirurgiche di elezione, provvedendo anche a revocare ferie e permessi a un personale «in pieno burnout psichico e fisico, demoralizzato dopo due anni di superlavoro, esposto ad aggressioni non solo verbali, malpagato e costretto a carichi di lavoro massacranti». La legge di Bilancio, concludono i medici ospedalieri, «ha colpevolmente dimenticato le criticità di un personale che è il vero baluardo al dilagare di un virus dagli effetti disastrosi». Nel frattempo da lunedì passano in giallo Toscana, Emilia Romagna, Abruzzo e Valle d’Aosta.

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