Un tavolo permanete con tutti i Comuni della provincia per confrontarsi sugli iter di approvazione degli strumenti urbanistici e renderli armonici tra loro, a beneficio di una crescita funzionale del territorio «scevra da logiche di campanile». È quanto chiede il presidente di Ance Brindisi, Angelo Contessa, che richiama nella sua nota le recenti approvazioni di due strumenti urbanistici molto importanti nelle città di Fasano e Francavilla Fontana.
«Il territorio della provincia di Brindisi sta provando con ogni mezzo ad uscire da una crisi senza precedenti, che appare ben più grave rispetto a quella che investe l’intero paese», scrive Contessa: «Pertanto non stiamo parlando solo degli effetti della pandemia o del conflitto bellico, ma di una situazione che affonda le radici nella mancanza di programmazione che riguarda indistintamente il comparto industriale e gli altri settori economici, a partire da quello turistico-ricettivo».
Secondo il presidente dell’Ance «l’assenza di strumenti urbanistici ha un peso notevole in questa crisi, perché costituisce un freno a qualsiasi forma di sviluppo. Ciò che si è potuto realizzare ha scontato gli effetti di tale carenza e non è un caso che gli episodi di infiltrazioni del malaffare si registrano proprio dove è carente la pianificazione di un territorio».
Contessa sottolinea poi che ci sono delle eccezioni positive: «Mi riferisco a Fasano, dove scelte coraggiose hanno consentito uno sviluppo armonico della costa che oggi appare una delle mete preferite a livello internazionale grazie agli insediamenti ricettivi che sono stati realizzati nel corso degli ultimi anni, soprattutto da imprenditori illuminati come, ad esempio, la famiglia Melpignano.
E non è tutto. Gli amministratori comunali di quel comune hanno appena completato la fase di progettazione partecipata che spiana la strada all’approvazione del Piano urbanistico generale».
Ma i riferimenti non sono solo al turismo e non si fermano a Fasano: «Anche a Francavilla Fontana, infatti, il consiglio comunale ha dato il via libera nei giorni scorsi alla presenza di insediamenti commerciali nella zona Pip, rispondendo in tal modo ad una spiccata vocazione commerciale di questa città». Insomma, ben vengano queste adozioni di nuovi strumenti urbanistici, perché «la loro presenza non deve mai significare “cementificazione”. Anzi! Con tali strumenti, infatti, si creano le condizioni per ridurre il consumo di suolo e, allo stesso tempo, si evitano abusi di ogni tipo».