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Transizione energetica, Pichetto al Meeting di Rimini: «La centrale di Brindisi rimane chiusa»

C’è anche il futuro energetico dell’Italia al centro del Meeting di Rimini, dove ieri è intervenuto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin (Forza Italia), in un incontro dal titolo emblematico: “Dentro la transizione energetica: quale ruolo per il nucleare?”. La questione consumi Il ministro ha spiegato che i consumi di elettricità…
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C’è anche il futuro energetico dell’Italia al centro del Meeting di Rimini, dove ieri è intervenuto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin (Forza Italia), in un incontro dal titolo emblematico: “Dentro la transizione energetica: quale ruolo per il nucleare?”.

La questione consumi

Il ministro ha spiegato che i consumi di elettricità in Italia, oggi poco oltre i 300 TWh annui, sono destinati quasi a raddoppiare nei prossimi 15-20 anni. Un’impennata legata all’espansione dell’intelligenza artificiale, alla crescita dei data center, all’elettrificazione della mobilità e alla decarbonizzazione degli edifici. «Per questo – ha dichiarato – dobbiamo ragionare sul nucleare di nuova generazione: non possiamo pensare di soddisfare la domanda solo con fotovoltaico ed eolico, che hanno anche problemi di intermittenza».

Il percorso delineato dal governo passa attraverso una delega parlamentare e successivi decreti attuativi per definire il quadro normativo sul ritorno dell’Italia al nucleare. Pichetto Fratin ha sottolineato che anche le scorie radioattive, finora considerate solo un problema, in futuro potranno essere utilizzate come combustibile nei reattori di nuova generazione.

Sul fronte del caro energia, il ministro ha ribadito la necessità di sganciare il prezzo dell’elettricità da quello del gas, che oggi, pur incidendo per meno della metà sulla produzione nazionale, finisce per determinare il costo finale nel 70% dei casi. «Serve il disaccoppiamento, che formalmente deve essere deciso a livello europeo, ma intanto possiamo agire con strumenti nazionali, come l’energy release per le imprese e l’autoconsumo».

Il destino di Brindisi

Un passaggio importante riguarda da vicino Brindisi. Pichetto Fratin ha confermato che le centrali a carbone della città, come quella di Civitavecchia, sono attualmente ferme «perché antieconomiche e altamente inquinant». Tuttavia, il governo ha scelto di non smantellarle: «Restano in stand-by – ha precisato – per motivi di sicurezza energetica nazionale. Dobbiamo essere pronti a riattivarle se dovessero esserci interruzioni nelle forniture di gas».

Un messaggio che tocca direttamente il territorio brindisino, da anni al centro di un complesso processo di riconversione industriale ed energetica, con l’uscita dal carbone e l’attesa di nuove opportunità legate alle rinnovabili e alla transizione ecologica.

«Ci sono in fase sperimentale e di ricerca – ha concluso il ministro – strumenti per produrre energia in modo sicuro. Tra i miei doveri da ministro la necessità di abbattere le emissioni carboniche è un’altra nostra priorità e la realtà ci dice che dobbiamo guardare verso la produzione di nuove energie. Il cambiamento climatico lo stiamo vivendo e bisogna intervenire sul procedimento, sul cambiamento della produzione dell’energia elettrica e sulla decarbonizzazione».

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