È stata presentata a Roma la Relazione Annuale 2025 della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, il documento che ogni anno fotografa attività e risultati nella lotta al narcotraffico in Italia.
I dati
Dall’analisi emerge un dato in apparente controtendenza: nel 2024 si registra un calo delle operazioni (-9,03%), delle persone segnalate all’autorità giudiziaria (-12,71%) e della marijuana sequestrata (-28,97% rispetto al 2023).
Se a livello nazionale i quantitativi intercettati sono diminuiti, Brindisi si conferma però uno dei nodi più delicati del traffico internazionale, con due maxi sequestri nel porto: 4.687 chili a dicembre, seguiti da un secondo carico di 3.413 chili, che hanno inciso in modo determinante sul bilancio annuale. La città adriatica, crocevia dei traffici tra il Mediterraneo e l’Europa, resta dunque punto sensibile per le rotte della droga.
I luoghi
Il rapporto sottolinea come i sequestri avvengano prevalentemente in abitazioni private (1.051 casi) o addosso ai corrieri (1.049), mentre restano meno frequenti quelli nei veicoli (166) o nei plichi postali (296). La fotografia dei responsabili conferma un profilo ricorrente: uomini, italiani, maggiorenni. Solo il 23,6% dei segnalati è straniero, con una prevalenza di peruviani, gambiani e albanesi. I minorenni coinvolti sono stati 97, appena il 4,15% del totale.
Nonostante il calo dei numeri complessivi, la Relazione evidenzia come il traffico di marijuana resti una delle principali minacce per la sicurezza nazionale, con Brindisi e il suo porto tra i principali osservati speciali nel monitoraggio costante delle forze dell’ordine. In conclusione, i dati della Relazione confermano che il contrasto al narcotraffico richiede un costante potenziamento delle forze dell’ordine, in termini di mezzi, risorse umane e tecnologie.
Solo rafforzando la presenza dello Stato nei territori più esposti sarà possibile garantire sicurezza ai cittadini, tutelare i giovani dal rischio della droga e sottrarre spazio alla criminalità organizzata, che continua a vedere nel traffico di stupefacenti una delle sue principali fonti di profitto.