«Il cartellone pubblicitario con Meg Ryan che finge un orgasmo? Simbolo di potere femminile». È così che il teatro “Kopò” di Brindisi ha cercato di difendersi dalle critiche ricevute via social per una trovata pubblicitaria che sta facendo discutere. A sollevare il caso una giovane brindisina che, indignata, ha postato sui social delle foto ritraenti la nuova pubblicità del Kopò, taggando il teatro. «Se proprio devi fingere, fallo come si deve» si legge sul cartello, accompagnato dalla foto di Meg Ryan che finge un orgasmo nel celebre film “Harry ti presento Sally”. «Nel 2025 abbiamo ancora bisogno di questo per attirare gente e fare pubblicità?» ha chiesto la giovane al teatro sui social.
La risposta delle polemiche
E la risposta del Kopò, che ha fatto ancor più discutere, non si è fatta attendere. «Per chi non l’avesse riconosciuta – ha scritto il teatro sui social – si tratta di Meg Ryan in “Harry ti presento Sally.” Film nel quale interpreta una donna indipendente e sicura di sé che cerca di trovare l’amore mantenendo la sua autonomia. Iconica questa scena nella quale “finge” seduta al tavolo di un ristorante dimostrando (in pubblico!) di non aver problemi a esprimere le proprie emozioni. Grande dimostrazione di “girlpower”, o no?». Il teatro ha quindi rispedito le accuse al mittente e giudica invece la pubblicità come un simbolo di potere femminile. Il Kopò, nato a Roma e poi a Brindisi e guidato da un team totalmente al femminile, ha quindi scelto il frame di un finto orgasmo per rappresentare il potere femminile. Niente Anya Taylor Joy in Furiosa mentre interpreta una donna capace di opporsi alla violenza e alla soppressione di un regime e niente Sigourney Weaver in Alien che diventa simbolo della resistenza in un contesto dominato da figure maschili: per il teatro Kopò l’orgasmo di Meg Ryan rappresenta al meglio il potere e l’emancipazione femminile. Il web, intanto, continua a discutere del cartellone che, sessista o no, ha ottenuto ciò per cui è stato creato: far parlare di sé.