«I migranti fuori dalle palle». Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro dei Trasporti, lo aveva già detto ieri dal palco del Teatro Team di Bari, durante il comizio con i leader del centrodestra a sostegno del candidato presidente della Regione Puglia Luigi Lobuono, e lo ha ripetuto stamattina, durante un sopralluogo alla stazione di Francavilla Fontana, interessata dai lavori di Rfi.
«La Puglia – ha detto Salvini – è terra d’accoglienza, l’Italia è terra d’accoglienza. L’Italia è stata terra di emigrazione per i nostri nonni, però dalla Puglia e dall’Italia in generale non andavano a casa degli altri imponendo il nostro modo di essere, pretendendo voglio questo, voglio quest’altro. I nostri nonni – ha proseguito – dicevano grazie, chiedevano per favore, non si sognavano di chiedere di cambiare le leggi, le usanze, le culture, le lingue, le religioni, le tradizioni. E quindi lo ripeto sottovoce: “Chi viene qua non per integrarsi, non per portare la sua cultura, ma per imporsi, per aggredire, per offendere chi non rispetta le nostre leggi e le nostre tradizioni, può andarsene fuori dalle palle“. Lo dico col massimo della sobrietà e della serenità».
Salvini ha proseguito affermando: «Io do rispetto a chi mi porta rispetto. I fanatici islamici non sono qua per integrarsi né a Brindisi, né a Roma, né a Milano. Sono qua – ha aggiunto – per toglierci quello che è il nostro passato, il nostro presente, il nostro futuro. Si avvicina il Natale: scommettiamo che ci saranno ancora fenomeni che diranno basta col presepe, basta con Gesù bambino, basta col Natale, perché bisogna accogliere, bisogna integrare? Chi cancella il Natale non fa una cosa intelligente né per noi né per gli ospiti. Quindi lo ripeto, col massimo della sobrietà, chi viene qua e non rispetta le nostre leggi e le nostre tradizioni – ha concluso Salvini – può tornarsene al suo paese con un biglietto di solo andata. Non ci mancherà».