È atteso per oggi l’arrivo dei genitori di Mariia Buhaiova, la ragazza ucraina di 18 anni che è stata ritrovata senza vita nel pomeriggio di martedì, a Carovigno. Resta in piedi l’ipotesi del suicidio.
Dall’ispezione del cadavere condotta dal medico legale della Asl Brindisi, non sono emersi elementi che possano far pensare ad altre possibilità. La salma si trova nell’obitorio del cimitero di Ostuni.
La Procura di Brindisi non ha disposto l’esame autoptico, quindi al termine delle tristi formalità di riconoscimento da parte della famiglia dovrebbe essere concesso il nulla osta per il rimpatrio.
La famiglia è assistita dal consolato dell’Ucraina a Napoli mentre il Comune di Carovigno si è reso disponibile a coprire le spese funerarie.
La ragazza era arrivata a Carovigno per uno stage di lavoro nel villaggio turistico Meditur, sulla costa adriatica, nelle vicinanze di Torre Guaceto, con una scuola di formazione nell’ambito di un progetto con l’Università slovacca di Bratislava. Il periodo di prova era quasi giunto al termine e, da quanto si è appreso, non avrebbe portato a un contratto di lavoro.
La ragazza era scomparsa il 4 luglio, presunto giorno della morte. Nella sua camera aveva lasciato i documenti personali, era uscita con uno zainetto e il cellulare. Una telecamera l’ha ripresa mentre imboccava un sentiero che porta alla complanare alla strada statale 379.
Nelle vicinanze del sentiero, in località Punta penna grossa, martedì pomeriggio il nucleo cinofili dei vigili del fuoco ha ritrovato il corpo, vicino ad un albero, in una zona di macchia mediterranea di un vecchio parcheggio.
Le ricerche della ragazza erano al quarto giorno, erano iniziate sabato con il coordinamento della Prefettura di Brindisi dopo la denuncia di scomparsa della struttura turistica. Le indagini sono condotte dai carabinieri che hanno sequestrato il telefono cellulare per verificare se sia possibile risalire alle motivazioni di quanto accaduto.