Un “click” di troppo, udito distintamente nel silenzio del seggio, è costato una denuncia a un’elettrice di Ostuni. L’episodio, avvenuto nella tarda mattinata di oggi durante le operazioni di voto per le Regionali in Puglia, ha trasformato un normale adempimento civico in un caso di cronaca giudiziaria con risvolti politici.
Tutto si è consumato in pochi istanti: la donna, una volta entrata nella cabina elettorale, ha estratto lo smartphone per fotografare la scheda appena votata. A tradirla è stato il suono dello scatto, che non è sfuggito all’attenzione del presidente di seggio e degli scrutatori. Immediata la sospensione delle operazioni e la richiesta di intervento delle forze dell’ordine.
Sul posto sono giunti gli agenti della Polizia di Stato e i militari della Guardia di Finanza, che hanno proceduto all’identificazione della donna e all’acquisizione degli atti, informando tempestivamente la Procura della Repubblica di Brindisi. Per l’elettrice scatterà inevitabilmente la denuncia per violazione della segretezza del voto.
A rendere la vicenda più delicata è un dettaglio emerso poco dopo l’identificazione: la donna fermata, infatti, risulta essere parente di un’attuale consigliera comunale di Ostuni. Un legame familiare che rischia di alimentare polemiche e imbarazzi ben oltre il fatto di cronaca, riaccendendo i riflettori sulla cattiva abitudine di documentare il proprio voto, pratica severamente vietata dalla legge proprio per contrastare il voto di scambio.










