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Morte di Mirko Conserva, la verità dalla perizia sulla strada dell’incidente

Una mattinata dedicata alla ricerca della verità. Ieri via Caduti di via Fani, nel rione Sant'Elia, a Brindisi, è stata teatro di una complessa simulazione finalizzata a ricostruire le dinamiche dell'incidente costato la vita a Mirko Conserva. Il giovane, di soli 20 anni, alla guida del suo scooter, perse tragicamente la vita in seguito a…

Una mattinata dedicata alla ricerca della verità. Ieri via Caduti di via Fani, nel rione Sant’Elia, a Brindisi, è stata teatro di una complessa simulazione finalizzata a ricostruire le dinamiche dell’incidente costato la vita a Mirko Conserva. Il giovane, di soli 20 anni, alla guida del suo scooter, perse tragicamente la vita in seguito a un impatto con l’asfalto, avvenuto nella notte tra il 14 e il 15 settembre scorsi.

Le indagini

Al centro dell’attenzione degli inquirenti c’è lo stato del manto stradale, in particolare la presenza di numerose buche e sconnessioni causate dalle radici degli alberi. L’ipotesi è che queste irregolarità del terreno possano aver provocato la perdita di controllo del mezzo e, di conseguenza, l’impatto fatale. Per verificare questa tesi, un team di esperti, guidato dall’ingegnere Maurizio Sagace, incaricato dal pm del tribunale di Brindisi, Francesco Carluccio, ha riprodotto le condizioni in cui si verificò l’incidente.

La simulazione

Un motociclista, alla guida di uno scooter identico a quello di Mirko, ha percorso più volte il tratto di strada interessato, aumentando progressivamente la velocità. Nel frattempo, un drone ha ripreso dall’alto ogni movimento, consentendo agli inquirenti di analizzare nel dettaglio la dinamica dell’incidente.
La simulazione è stata un momento di grande tensione emotiva per la comunità brindisina, ancora scossa dalla tragica perdita di Mirko. I risultati di questa complessa indagine saranno fondamentali per stabilire le cause esatte dell’incidente e, di conseguenza, per attribuire eventuali responsabilità. La Procura di Brindisi, che ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, sta vagliando attentamente ogni elemento raccolto.

Intanto, la comunità locale chiede a gran voce un intervento risolutivo per migliorare le condizioni delle strade cittadine, spesso segnate da buche e dislivelli che mettono a rischio l’incolumità dei cittadini.

La dinamica

Il giovane, in sella al suo scooter TMax, ha perso il controllo del veicolo durante la notte tra il 14 e il 15 settembre. Lo scooter è finito contro il cordolo che delimita la carreggiata, provocando un violento impatto. Sul posto sono intervenuti i soccorritori del 118 che, nonostante i tentativi di rianimazione, non hanno potuto far altro che constatare il decesso del giovane.
Il ventenne, che lavorava come addetto alle pulizie presso l’ospedale Perrino di Brindisi, stava recandosi al suo posto di lavoro. Una scelta di vita che lo legava profondamente al nosocomio, dove anche i suoi genitori svolgevano la loro attività.

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