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Cooperativa sociale Libera Terra, a Brindisi incontro con don Ciotti: «Tutelare i fornitori locali»

Si è tenuto ieri a Brindisi un importante incontro per discutere del futuro della Cooperativa sociale “Terre di Puglia – Libera Terra”, che sta attraversando un momento di grande difficoltà a causa della procedura di liquidazione coatta amministrativa. Il prefetto di Brindisi, Luigi Carnevale, ha convocato il tavolo di confronto su sollecitazione dell’assessora regionale alla Legalità e Antimafia sociale Viviana Matrangola, con l’obiettivo di trovare soluzioni rapide e condivise per rilanciare questa importante esperienza di recupero dei beni confiscati alla criminalità organizzata.

Un patrimonio da salvare

All’incontro hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni locali, tra cui sindaci e amministratori dei comuni interessati, nonché esponenti della Regione Puglia e della Commissione parlamentare Antimafia. Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, ha sottolineato l’importanza di tutelare i fornitori locali e di salvaguardare un’esperienza che riveste un’importanza nazionale, scongiurando il rischio che un suo eventuale fallimento venga strumentalizzato dalle organizzazioni criminali.

Un percorso a rischio

La Cooperativa Libera Terra, in oltre quindici anni di attività, ha rappresentato un simbolo di riscatto e di speranza per il territorio brindisino, dimostrando come sia possibile trasformare terre un tempo nelle mani della mafia in terre di legalità e di produzione agricola di qualità. La procedura di liquidazione coatta amministrativa rischia di mettere a repentaglio questo importante percorso, con gravi conseguenze per l’economia locale e per la lotta alla criminalità organizzata.

«La valorizzazione dei beni confiscati a fini sociali – ha commentato l’Assessora Matrangola – è uno degli obiettivi istituzionali della Regione Puglia e della Sezione Sicurezza del Cittadino. In questa direzione, faremo il necessario per non disperdere l’esperienza di Libera Terra, che ha svolto un ruolo pilota nel territorio nazionale». Obiettivo è evitare il rischio di abbandono delle terre e le pesanti conseguenze sotto il profilo produttivo.

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