Il dottor Raffaele Quarta, medico 43enne in servizio nel pronto soccorso del “Camberlingo” di Francavilla Fontana, è rimasto ferito dopo essere stato aggredito nel parcheggio dell’ospedale.
È accaduto ieri sera. Stando a quanto si apprende il professionista era da poco uscito dal pronto soccorso, dove aveva finito il suo turno, e mentre stava per recuperare l’auto nel parcheggio sarebbe stato colpito alla nuca, probabilmente con una spranga di ferro.
Il medico è caduto sull’asfalto ed è rimasto privo di sensi. A notarlo, circa mezz’ora dopo, è stata una donna che ha immediatamente allertato i soccorsi. Il dottore è stato portato in ospedale e sottoposto ad accertamenti: ha riportato escoriazioni e lesioni a nuca e collo guaribili in 30 giorni.
Su quanto accaduto indagano i carabinieri, anche attraverso la visione delle telecamere di videosorveglianza. Il medico avrebbe dichiarato di non avere sospetti anche perché, a quanto riferito, in ospedale non ci sarebbero state situazioni di tensione.
L’Ordine dei Medici della provincia di Brindisi: «La solidarietà non basta più. Servono strumenti a tutela»
“Vicinanza” al dottor Quarta esprime l’Ordine dei Medici chirurghi e Odontoiatri della provincia di Brindisi.
«Quanto accaduto al collega è a dir poco spaventoso», commenta il presidente Arturo Oliva, sottolineando che «le parole non bastano a descrivere il rammarico e la mortificazione dinnanzi ad episodi simili che sembrano oramai essere all’ordine del giorno. La solidarietà non basta più – prosegue -, abbiamo bisogno di maggiore tutela e strumenti che garantiscano la sicurezza di chi lavora quotidianamente con abnegazione e impegno per alleviare non solo la salute fisica dei pazienti».
Dall’inizio dell’anno, riferiscono dall’Ordine dei Medici di Brindisi, decine di sanitari hanno subìto violenze fisiche e verbali durante lo svolgimento del loro servizio. “Un paradosso se si considera che la missione del medico è proprio quella di salvaguardare la salute altrui”, si legge in una nota, in cui si sottolinea che “benché le autorità stiano lavorando con impegno nell’individuazione dei responsabili l’Ordine sente il dovere, ancora una volta di chiedere con sollecitudine alle autorità preposte di provvedere a incrementare le iniziative a salvaguardia dell’incolumità fisica ed anche mediatica degli operatori sanitari, oltre che della semplice tranquillità e della serena agibilità sul posto di lavoro”.
L’Ordine dei Medici di Brindisi, conclude Oliva, «si è già costituito parte civile a favore dei sanitari e anche in questo caso, se le Autorità procederanno nei confronti dei colpevoli di questa aggressione, provvederà a sostenere giudizialmente il medico coinvolto».