Il teschio ritrovato nel 2021 nel sito “Grave degli appestati” a Fasano apparterrebbe ad un uomo di età compresa tra i 40 e i 50 anni, vissuto intorno al 1690. È quanto emerso dalle prime analisi presentate durante un’audizione della settima commissione regionale.
Il sito è stato classificato come «giacitura secondaria», indicando un seppellimento meno rilevante rispetto a una fossa comune, anche se le fonti storiche confermano la presenza di una sepoltura collettiva di vittime della peste del 1690.
Per confermare l’ipotesi che il teschio risalga all’epidemia di peste, sarà necessaria un’analisi genetica sul collagene dentale, poiché la malattia non lascia tracce sulle ossa. Sono previste anche analisi di datazione con Carbonio 14 per stabilire con precisione l’epoca del decesso. Il genoma del ceppo di peste del 1690 è già stato sequenziato, e sarà possibile confrontarlo con il materiale biologico del ritrovamento, se non risulterà degradato.


