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Estorsione a un imprenditore, in carcere gli esponenti del clan dei “tuturanesi” della Sacra corona unita

Quattro storici esponenti della frangia dei "tuturanesi" della Sacra corona unita, fermati il primo settembre scorso, sono destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari (gip) del Tribunale di Lecce, in sede di rinnovo delle misure cautelari dei gip di Brindisi e Napoli, e riguarda anche una quinta…
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Quattro storici esponenti della frangia dei “tuturanesi” della Sacra corona unita, fermati il primo settembre scorso, sono destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari (gip) del Tribunale di Lecce, in sede di rinnovo delle misure cautelari dei gip di Brindisi e Napoli, e riguarda anche una quinta persona.

Gli agenti della squadra mobile di Brindisi e della Sisco di Lecce, su delega della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo salentino, hanno notificato il provvedimento al 66enne Salvatore Buccarella, al 47enne Vincenzo Schiavone, al 59enne Umberto Attanasi e al 37enne Pasquale Attanasi.

Nel primo decreto di fermo – quello del primo settembre -, le accuse nei confronti dei quattro erano di associazione di tipo mafioso, per due dei quali aggravata dall’aver commesso il reato in regime di semilibertà, nonché per una tentata estorsione aggravata dall’appartenenza alla Sacra corona unita ai danni di un imprenditore agricolo, a cui – secondo l’accusa – è stato imposto il pagamento di tremila euro e il versamento di 150 euro mensili per la guardiania e per poter svolgere la propria attività economica sul territorio controllato dal clan a Tuturano.

Dopo le indagini è stato riqualificato il capo d’imputazione inerente l’estorsione, da tentata in consumata, poiché l’attività investigativa ha permesso di cogliere i momenti in cui la vittima ha effettuato le consegne di denaro in favore del presunto sodalizio criminale per un totale di 1.800 euro.

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