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Educazione sessuale a scuola, la risposta di Ostuni a Valditara. Giannotti: «Investiremo in nuovi progetti» – L’INTERVISTA

Ostuni si prepara ad affrontare in modo strutturato il tema dell’educazione, dopo l’ondata di polemiche che nelle ultime settimane ha investito il dibattito politico locale. A chiarire il punto di vista della maggioranza e il percorso amministrativo è la consigliera comunale e segretaria cittadina del Partito Democratico, Rosalinda Giannotti, che sta seguendo da vicino la…
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Rosalinda Giannotti

Ostuni si prepara ad affrontare in modo strutturato il tema dell’educazione, dopo l’ondata di polemiche che nelle ultime settimane ha investito il dibattito politico locale. A chiarire il punto di vista della maggioranza e il percorso amministrativo è la consigliera comunale e segretaria cittadina del Partito Democratico, Rosalinda Giannotti, che sta seguendo da vicino la questione.

Quali sono i prossimi passaggi dopo l’approvazione della mozione?

«Il Comune ha ricevuto una bozza di progetto da professionisti del territorio, tra docenti ed esperti, che sarà analizzata nei prossimi giorni. Avremo un periodo di valutazione, anche alla luce di ciò che prevede il Ddl Valditara. Il Comune può proporre iniziative agli istituti, ma sempre con il consenso delle famiglie e soprattutto nel pieno rispetto della legge. Noi non imponiamo nulla. La discussione entrerà nel vivo già con il bilancio comunale. Già lì si vedrà un primo passo concreto: sarà necessario destinare delle somme a questi progetti. Come consigliera il mio ruolo è proporre e votare mozioni ed emendamenti. Poi servirà l’azione amministrativa della Giunta, alla quale mi auguro si dia seguito».

La mozione era stata approvata all’unanimità dal Consiglio, presentata dal centrodestra e da lei emendata. Eppure c’è chi ha provato a infangare la sua reputazione.

«Per questo le polemiche sono apparse strane. O non si è compreso cosa si stava votando, o qualcuno ha ritenuto sconveniente allinearsi su un tema discusso anche a livello nazionale. Negli ultimi giorni sono stata investita da un vero e proprio tsunami di polemiche, mentre contemporaneamente studiavo il Ddl, i modelli di altre città come Genova, le proposte arrivate e seguivo anche il rimpasto di Giunta. Non mi aspettavo che la vicenda assumesse queste dimensioni».

Ostuni quindi può diventare una delle città “capofila” nel proporre modelli alternativi?

«Non voglio parlare di aggirare o arginare una legge dello Stato. Le istituzioni vanno rispettate. Ciò che possiamo dire è che il Comune ha mostrato una sensibilità anticipatrice rispetto al dibattito nazionale, e questo rappresenta un valore aggiunto. Mi riconosco il merito di portare avanti battaglie antesignane, grazie anche alla mia visione maturata vivendo in realtà più grandi. Voglio continuare a stimolare la macchina amministrativa: queste iniziative riguardano la qualità della vita dei cittadini, dei bambini, dei ragazzi che vivono nelle nostre comunità. E di loro, da consigliera eletta, ho il dovere di occuparmi. Purtroppo anche nei piccoli centri, come dimostrano le ultime vicende di cronaca, arrivano le tematiche della violenza e dei femminicidi: è nostro intento agire in modo da prevenire con tutti gli strumenti di legge a disposizione».

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