Il sindaco di Carovigno, Massimo Lanzilotti, e il presidente del Consiglio comunale, Francesco Leoci, sono candidabili. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del Ministero dell’Interno confermando la sentenza della Corte d’Appello che aveva dichiarato candidabili i due amministratori comunali.
Il procedimento parte dallo scioglimento del Comune per presunte infiltrazioni della criminalità organizzata nel marzo del 2021. In base a quanto previsto dall’art. 143 del Testo unico degli Enti locali, il ministero oltre allo scioglimento aveva avanzato proposta per ottenere la dichiarazione di incandidabilità dei due amministratori.
Lanzilotti e Leoci hanno affrontato e sono stati assolti anche nel giudizio penale (rito abbreviato), con la formula che “il fatto non sussiste” dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.
In ambito civile il tribunale di Brindisi aveva respinto il ricorso presentato dal Ministero dell’Interno contro la loro incandidabilità (gennaio 2022). Stessa pronuncia anche dalla Corte d’Appello (gennaio 2024) ed ora della Cassazione.
Il collegio difensivo di Lanzilotti e Leoci è composto dai legali: Claudio Consales, Gianvito Lillo e Cosimo Lodeserto. Dopo lo scioglimento del Comune del marzo del 2021 nel maggio del 2023 Lanzilotti è stato nuovamente eletto sindaco di Carovigno ed è tutt’ora in carica.
