«Puntuale come un orologio svizzero è arrivato l’avviso di garanzia nei confronti dei due poliziotti che hanno fermato gli assassini del carabiniere Legrottaglie». Lo fa sapere il segretario generale del Sap, sindacato autonomo di polizia, Stefano Paoloni. I due agenti sono indagati per omicidio colposo, come atto dovuto, in vista dell’autopsia sul corpo di Michele Mastropietro. Il brigadiere dei carabinieri Carlo Legrottaglie è stato ucciso il 12 giugno scorso in un conflitto a fuoco durante un inseguimento a Francavilla Fontana.
«I colleghi hanno fatto il loro dovere per fermare pericolosi assassini armati che non avevano esitato ad uccidere il carabiniere Legrottaglie. Hanno rischiato la loro vita per assicurare alla giustizia due efferati delinquenti e ora rischiano il processo» spiega Paoloni, specificando che si tratta di «un atto di garanzia che consentirà ai colleghi di partecipare a tutte le fasi del processo e anche ad eventuali incidenti probatori, ma dovranno farlo con i loro avvocati e sino a quando non terminerà il procedimento avranno la carriera bloccata». L’ipotesi di reato per gli agenti è di omicidio colposo legato all’eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi. Tra le parti offese individuate dalla Procura figurano la moglie, tre fratelli e i tre figli minorenni di Mastropietro.
Almeno, sottolinea il Sap, «con l’approvazione del decreto sicurezza l’anticipo delle spese legali per fatti di servizio è passato da 5 mila euro complessivi a 10 mila euro per fase del procedimento penale». Il segretario generale aggiunge: «È ora di cambiare la norma e quando sussistono cause di giustificazione del reato quali l’uso legittimo delle armi, la legittima difesa e l’adempimento del dovere non si proceda più con l’avviso di garanzia automatico, ma siano prima effettuati accertamenti di garanzia nei quali sia la nostra amministrazione a dover rappresentare gli operatori nelle prime fasi di verifica» perché «chi fa il proprio dovere deve essere premiato e non messo sotto processo».