È fissata per il 27 gennaio prossimo la prima udienza del processo a carico di Camillo Giannattasio, 57enne accusato di omicidio pluriagravvato per la morte del brigadiere capo dei carabinieri Carlo Legrottaglie, ucciso il 12 giugno scorso in una zona periferica di Francavilla Fontana.
L’uomo è stato rinviato a giudizio dalla gup del Tribunale di Brindisi, Gianna Martino.
Giannattasio agì in concorso con il 59enne Michele Mastropietro, che poi morì in un conflitto a fuoco con le forze dell’ordine.
I due furono sorpresi a bordo di un’auto rubata dai carabinieri e ne nacque un inseguimento, al culmine del quale furono esplosi dei colpi di pistola. Legrottaglie fu colpito e perse la vita.
Giannattasio e Mastropietro, che si diedero alla fuga, furono poi intercettati dalla polizia, poche ore dopo l’omicidio del carabiniere, nelle campagne di Grottaglie, in provincia di Taranto. Anche in questo caso ci fu un conflitto a fuoco in cui Mastropietro rimase ucciso. Per la sua morte furono indagati due agenti (come atto dovuto) per omicidio colposo. Giannattasio, invece, fu arrestato e condotto in carcere, dove è tuttora recluso. Dovrà rispondere anche di resistenza a pubblico ufficiale, porto e detenzione di armi clandestine e munizioni e ricettazione.
Oggi è stata inoltre accolta la richiesta di costituzione di parte civile della moglie e delle figlie del militare.









