Oltre 24 tonnellate di pellet proveniente dall’Est Europa sono state sequestrate dai finanzieri nel porto di Brindisi, nell’ambito di un controllo seguito con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
I 1.610 sacchi, per un peso complessivo di 24.150 chili, provenienti dalla Bulgaria riportavano l’indicazione di conformità agli standard di qualità Enplus che, però, si è rivelata essere falsa.
Durante il controllo, infatti, i funzionari doganali e le fiamme gialle brindisine hanno quindi chiesto chiarimenti all’Associazione italiana Energie agroforestali, licenziataria per l’Italia del marchio Enplus di qualità del pellet, per verificarne l’autenticità: è stato così accertato che alla società speditrice era stato revocato l’uso del marchio, con conseguente divieto di commercializzazione del prodotto perché privo degli standard che garantiscono la sostenibilità ambientale e gli alti livelli qualitativi lungo l’intera filiera, dalla produzione alle successive fasi di vendita.
Il pellet, se privo della certificazione, potrebbe risultare cancerogeno per via delle polveri liberate nell’atmosfera e altamente tossico per l’ambiente circostante.
Il materiale è stato sequestrato mentre il legale rappresentante della società a cui era destinata la merce è stato denunciato per frode nell’esercizio del commercio e vendita di prodotti con segni mendaci.