Tornano al loro posto, nella cattedrale di San Giovanni Battista a Brindisi, due placche in argento risalenti al diciottesimo secolo rubate 44 anni fa, nel 1980.
Le opere, consegnate stamattina all’arcivescovo della Diocesi di Brindisi-Ostuni, sono state recuperate dai carabinieri della sezione antiquariato del reparto operativo per la Tutela del patrimonio culturale (Tpc) nel corso del monitoraggio delle vendite di beni d’arte tramite case d’aste e attività commerciali del settore.
In particolare, i militari hanno notato i due preziosi manufatti in una televendita lo scorso anno: per tecnica di lavorazione e raffigurazioni religiose le due placche erano riconducibili a oggetti chiesastici o appartenenti a istituti di culto e, pertanto, meritevoli di approfondimento.
Attraverso l’analisi della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti“, i carabinieri hanno accertato che le opere corrispondevano alle due placche in argento trafugate nella notte tra il 16 e il 17 dicembre 1980 all’interno della Cattedrale di Brindisi. I preziosi manufatti artistici facevano parte di un paliotto costituito, nella parte centrale, dalla figura della Madonna e ai lati, rispettivamente, da Sant’Agostino e San Carlo Borromeo.
La comparazione delle immagini delle opere poste in vendita con quelle ritraenti i beni oggetto di ricerca, censite nel database Tpc, ha dimostrato la loro perfetta uguaglianza in quanto provenienti dal paliotto originario, probabilmente smembrato successivamente al furto. La presenza di fori agli angoli delle due placche sequestrate dimostra che le stesse erano in passato ancorate alla struttura di supporto del paliotto.
Le indagini condotte dai carabinieri Tpc sono state coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Como, che ha convalidato il sequestro dei due beni. Sequestrata anche la documentazione di provenienza degli argenti, trovata nella disponibilità di un’attività commerciale, che a sua volta ha consentito di ricondurre a un antiquario di Montecarlo con precedenti per reati contro il patrimonio.