«La fine di incubo». Così gli avvocati Michele Laforgia e Daniele Romeo commentano il proscioglimento del regista premio Oscar Paul Haggis dalle accuse di violenza sessuale e lesioni, disposto dal Tribunale di Brindisi.
Un incubo che, sottolineano i difensori di Haggis, «ha ingiustamente spezzato la carriera di un genio del cinema, premio Oscar nel 2006, regista e sceneggiatore apprezzato in tutto il mondo».
La notizia dell’archiviazione dell’inchiesta è emersa ieri sera. Paul Haggis, a giugno del 2022 era in Puglia per partecipare a una kermesse cinematografica, il regista venne arrestato dopo la denuncia presentata nei suoi confronti da una 30enne inglese.
In una nota, lo studio legale sottolinea che «il regista Paul Haggis è stato prosciolto da ogni accusa. È stata infatti disposta dal gip di Brindisi l’archiviazione dell’inchiesta costata 14 giorni di arresti domiciliari nel 2022 al regista canadese e premio Oscar, Paul Haggis, 72 anni. Non furono mai consumati rapporti sessuali senza consenso nel B&B di Ostuni (in provincia di Brindisi) dove soggiornò a giugno di tre anni fa con una donna inglese di 28 anni, alla vigilia dell’Allora Fest».
Gli avvocati sottolineano che sono «cadute le accuse di violenza sessuale aggravata e lesioni, contestate dopo la denuncia della donna. L’arresto di Harris suscitò grande scalpore non soltanto in Italia, ma anche all’estero e in particolare negli Stati Uniti, in quello stesso periodo scossi dagli episodi che erano stati denunciati nel mondo del cinema d’oltreoceano. Paul Haggis si trova da tempo in Italia, dove ha appreso notizia del provvedimento».