Sono passati ben 249 anni dalla prima processione via mare per la festa patronale di San Teodoro, ma il risultato è il medesimo: brindisini e forestieri ammaliati dalla singolare processione e dallo spettacolo pirotecnico. Nonché, quest’anno, dal discorso del sindaco che promette circa 20 milioni d’investimenti.
La processione via mare
I manufatti sacri dei santi patroni e le loro statue, intorno alle 19 di ieri, hanno lasciato il porticciolo di Brindisi a bordo di un’imbarcazione della Marina Militare. Centinaia di imbarcazioni private hanno seguito le reliquie dei due santi con sullo sfondo il Forte a Mare. Poi lo spettacolo si è spostato nel porto interno, dove centinaia di fedeli, turisti e brindisini hanno accolto i santi patroni. Il sindaco Giuseppe Marchionna ha poi consegnato simbolicamente, come da tradizione, le chiavi della città ai santi patroni.
Il miracolo di San Teodoro
Il primo cittadino ha poi preso parola per il consueto discorso alla cittadinanza. Marchionna, dopo aver salutato le figure istituzionali e i presenti, si è detto soddisfatto del flusso turistico che ha interessato la città in questi giorni. Il primo cittadino ha poi annunciato che, nelle tasche del comune, in meno di un anno entreranno circa 20 milioni. Una notizia accolta dai cittadini con estremo stupore, quasi increduli di una notizia così bella che, dato il giorno in cui è stata resa pubblica, ha più la parvenza di un miracolo. «Quanti di voi – ha chiesto – sono a conoscenza che sin dal 10 settembre 2010 (cioè 15 anni fa) è vigente una legge che garantisce compensazioni ambientali e territoriali ai Comuni che ospitano impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili non inquinanti (impianti fotovoltaici, eolici, batterie di accumulo) in una misura che varia dal 2 al 3 per cento degli investimenti previsti?».
Secondo Marchionna non lo sapeva «nessuno», bensì il merito di questa scoperta è della sua amministrazione. Scoperta che, a quanto dice, porterà nelle casse del Comune 20 milioni di euro. «Il conto di questo lavoro silenzioso e delicato (che è durato due anni di duro impegno) è presto fatto: nelle casse del Comune prevediamo (sia pure con molta prudenza) entrate per circa 20 milioni di euro da ottobre di quest’anno a giugno del prossimo anno. Ora che possiamo progettare e realizzare le opere necessarie, avete il sacrosanto diritto di pretendere – ha concluso in merito – che la Città venga messa a nuovo».
I fuochi
La parola è poi passata a Monsignor Giovanni Intini, arcivescovo di Brindisi. Pace e rispetto tra la gente sono stati il fulcro del suo discorso, che ha toccato temi attuali come la guerra in Palestina. Dopodiché lo spettacolo pirotecnico, atteso da grandi e piccini, ha lasciato tutti col naso all’insù e concluso una delle serate più attese dell’anno da parte di tutti i brindisini.