Arriva dall’associazione “L’Isola che non c’è” di Latiano la proposta di intitolare il carcere di Brindisi alla memoria di Bartolo Longo, recentemente proclamato santo da papa Leone XIV.
L’associazione, insieme all’Asl messapica, ha inviato la sua proposta al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e per conoscenza al prefetto di Brindisi e alla direttrice del carcere.
Bartolo Longo, ricorda “L’Isola che non c’è”, è un «illustre cittadino di Latiano, fondatore delle Opere di Carità di Pompei e universalmente riconosciuto come “apostolo della carità” e patrono dei carcerati».
Nella lettera inviata al Guardasigilli si chiede di valutare favorevolmente la proposta e di disporre l’intitolazione alla memoria di San Bartolo Longo, «riconoscendo il suo alto valore morale, educativo e civile».
Longo nacque a Latiano il 10 febbraio 1841, dove trascorse gli anni della formazione e ricevette l’educazione che ne plasmò la sensibilità umana e spirituale.
L’intitolazione della Casa circondariale di Brindisi – viene sottolineato nella missiva – «rappresenterebbe un segno tangibile di riconoscimento a un figlio illustre, testimone di redenzione, pace e giustizia sociale. A Pompei – viene ricordato – San Bartolo Longo fondò istituzioni di accoglienza e lavoro per ex detenuti, orfani e donne liberate dal carcere, affinché potessero ricostruirsi una vita dignitosa» e il suo nome «è oggi associato alla tutela della dignità dei detenuti e alla promozione di percorsi di riscatto».