La squadra mobile di Brindisi ha effettuato il terzo sopralluogo, stamattina, nell’area posta sotto sequestro sabato scorso, nell’ambito delle indagini sulla scomparsa dell’imprenditore brindisino Salvatore Cairo, di cui non si hanno più notizie dal 6 maggio 2000.
Durante il sopralluogo, i vigili del fuoco di Brindisi hanno individuato una vasca e hanno rimosso una lastra che la copriva.
L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, Milto Stefano De Nozza. Si procede per omicidio e si cercano i resti di Cairo che all’epoca aveva 36 anni e l’arma con cui venne ucciso.
Gli agenti, guidati dalla vice questora Rita Sverdigliozzi, sono tornati nell’area che si trova in contrada Santa Lucia, alla periferia della città, nei pressi della zona industriale, in cui ci sono un immobile che all’epoca era adibito a deposito di legna e un pozzo.
Secondo gli inquirenti, Cairo sarebbe stato ucciso in questa zona, probabilmente all’interno dell’immobile e il cadavere fatto sparire assieme all’arma. Nuovo impulso alle indagini sarebbe arrivato dalle dichiarazioni rese da uno degli ultimi aspiranti collaboratori di giustizia del brindisino.