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Brindisi, Pagnozzi lascia il partito: «Forza Italia seleziona le donne in base alla loro compiacenza»

«Il modello di militanza di Forza Italia non valorizza davvero le donne, le seleziona in base alla loro compiacenza». Questo è solo uno dei passaggi della lettera, di cui L’Edicola è venuta in possesso, con cui Gilda Pagnozzi, responsabile cittadina dell’organizzazione femminile di Forza Italia “Azzurro Donna”, ha annunciato le sue dimissioni irrevocabili da ogni incarico e la sua uscita dal partito.

Una decisione inevitabile

Una decisione sofferta la sua, ma inevitabile stando a quanto scrive. «Avevo aderito – si legge nella lettera di dimissioni della Pagnozzi, indirizzata ai coordinamenti provinciali, regionali e nazionali di Azzurro Donna – con entusiasmo e convinzione, condividendo i principi fondanti del movimento, come sancito dallo Statuto: la promozione della partecipazione femminile alla vita politica e sociale, la tutela della dignità delle donne, il sostegno alla conciliazione tra tempi di vita e lavoro, la valorizzazione delle competenze e del merito. Tuttavia, l’esperienza concreta si è rivelata distante da quei valori». A più riprese, stando a quanto scrive, si sarebbe sentita sminuita e ignorata. «In più occasioni – si legge in merito – mi sono trovata in un contesto che ha finito per sminuire il mio ruolo e il mio contributo. Ho dovuto affrontare situazioni in cui la mia presenza è stata ridotta a mera formalità e le mie competenze sono state ignorate».

Le logiche non condivise

Pagnozzi parla poi di logiche non meglio precisate a cui ha deciso di piegarsi. «Talvolta – si legge nella lettera – si è persino tentato di coinvolgermi in dinamiche che non rispecchiano la mia idea di politica: un’idea fondata sulla trasparenza, sul rispetto, sulla partecipazione autentica e sulla lealtà. Al mio rifiuto di aderire a simili logiche, ho percepito un progressivo isolamento e una sistematica delegittimazione».
Pagnozzi si dice poi certa di ricevere ripercussioni per quanto scritto, ma non intende continuare a piegarsi a logiche a lei non affini. «So bene – chiosa Pagnozzi – che non mancheranno conseguenze, come già avvenuto durante il mio incarico, ma ho deciso di sottrarmi al silenzio e di affermare pubblicamente che non posso più riconoscermi in un modello di militanza che non valorizza davvero le donne, ma le seleziona in base alla loro predisposizione alla compiacenza. Continuerò a lavorare con serietà, passione e competenza per il mio territorio, con ancora maggiore convinzione, ma non più a vostro nome. Perché la libertà – conclude – è un bene troppo prezioso per essere scambiato con un titolo privo di contenuto». L’ormai ex responsabile cittadina di Azzurro Donna, contattata dalla nostra testata, ha ribadito quanto scritto nella lettera, aggiungendo poche parole ma ricche di significato. «La politica – ci ha detto – è un fatto nobile che deve essere rispettato: sei il primo servitore dei tuoi cittadini. Lì dentro si respiravano tante cose, tranne che politica».

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