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Brindisi, oltre 50 manifestazioni d’interesse per la riconversione dell’ex centrale a carbone

Sono più di 50 i soggetti industriali interessati alla riconversione e reindustrializzazione dell'area dell'ex centrale a carbone nel porto di Brindisi. Lo rende noto il Ministero dell'Industria e del Made in Italy (Mimit) spiegando che i progetti riguardano settori chiave come energia da fonti rinnovabili, logistica, trasporti, ICT-datacenter, aeronautica, agroalimentare, turismo, economia circolare, navale e…
centrale a carbone brindisi

Sono più di 50 i soggetti industriali interessati alla riconversione e reindustrializzazione dell’area dell’ex centrale a carbone nel porto di Brindisi.

Lo rende noto il Ministero dell’Industria e del Made in Italy (Mimit) spiegando che i progetti riguardano settori chiave come energia da fonti rinnovabili, logistica, trasporti, ICT-datacenter, aeronautica, agroalimentare, turismo, economia circolare, navale e cantieristica.

«Si compie un altro passo importante verso la reindustrializzazione e il rilancio di un’area strategica per il Paese», afferma il ministro Adolfo Urso, sottolineando che «l’obiettivo è rendere Brindisi il luogo dove transizione energetica e sostenibilità diventino realtà concrete, capaci di generare sviluppo economico e occupazione. Vogliamo che quest’area diventi un esempio concreto di come sostenibilità e industria possano camminare insieme verso un futuro più green e tecnologico».

L’iniziativa, promossa dal Comitato per il coordinamento del phase-out della centrale Enel a carbone di Cerano, presieduto dal Mimit – sottolinea una nota – introduce un nuovo modello di attuazione basato su una strategia condivisa tra istituzioni e attori locali.

L’obiettivo è definire un piano di sviluppo per l’area di Brindisi, con investimenti strategici per la riconversione e la crescita economica e sociale, da formalizzare in un accordo di programma. Il piano di reindustrializzazione prevede step progressivi che condurranno alla stipula dell’accordo di programma con piani di sviluppo per l’intera città.

Gli uffici tecnici del Mimit sono ora al lavoro per verificare la fattibilità delle iniziative presentate, in coerenza con la disponibilità dei siti industriali, che comprendono la centrale a carbone, il porto e l’intera area industriale.

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