Era ricercato da cinque anni il 44enne albanese arrestato dalla polizia di frontiera di Brindisi su mandato della Procura generale di Perugia.
L’uomo è stato condannato in via definitiva per reati relativi a porto abusivo di armi, furti e droga commessi tra il 2011 e il 2017 a Irsina, Gravina in Puglia e Sant’Elpidio a Mare.
L’arresto è avvenuto durante i controlli di frontiera effettuati sui passeggeri di una nave proveniente dall’Albania.
L’attività di localizzazione e monitoraggio del ricercato è stata condotta dall’Ufficio Sdi della Procura generale di Perugia, che ha operato in stretta sinergia con le forze di polizia italiane e con le autorità di cooperazione giudiziaria internazionale. Attraverso l’analisi incrociata di dati biometrici, segnalazioni Interpol e tracciamenti digitali, gli investigatori sono riusciti a ricostruire i movimenti del latitante, che – è stato riferito – nel corso degli anni ha adottato diverse identità e documenti contraffatti per eludere i controlli.
Le indagini hanno documentato una rete di spostamenti tra i Paesi Bassi e il Regno Unito, con soggiorni prolungati in quartieri periferici di Amsterdam e Londra. Particolare attenzione è stata rivolta ai suoi contatti con un italiano, anch’egli con precedenti penali, residente in Germania per motivi di lavoro.
Il cittadino albanese è stato condotto in carcere a Brindisi, dove dovrà scontare una pena residua di 3 anni e 10 mesi di reclusione.