È ancora ricoverato in gravi condizioni nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Perrino di Brindisi il ventenne brindisino M.D., ferito con un fendente alla gola nella tarda serata di sabato 31 maggio. Nonostante la gravità delle ferite, i medici hanno escluso il pericolo di vita, ma il quadro clinico resta delicato.
I fatti
L’episodio si è verificato nei pressi dell’incrocio semaforico tra la circonvallazione sud di San Pietro Vernotico e la zona 167, all’altezza di via Olanda. Ancora da chiarire le motivazioni alla base dell’aggressione: gli inquirenti non escludono alcuna pista, dalla lite per questioni di traffico a motivazioni personali, fino all’ipotesi di un possibile legame con ambienti criminali.
L’aggressione e i soccorsi
Secondo una prima ricostruzione, il giovane sarebbe stato colpito alla trachea con un’arma da taglio. In stato di coscienza e gravemente sanguinante, è stato trasportato d’urgenza da un amico al Punto di Primo Intervento del Presidio Territoriale di Assistenza (PTA) di San Pietro Vernotico. Da lì, è stato trasferito con un’ambulanza del 118 al Pronto Soccorso dell’ospedale Perrino, dove è attualmente in cura.
Sull’accaduto stanno indagando i carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Brindisi, guidati dal tenente colonnello Marco Ancora, in collaborazione con i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile (Norm). Gli investigatori stanno raccogliendo ogni elemento utile per ricostruire la dinamica dell’aggressione e identificare l’autore del gesto, che avrebbe agito con estrema violenza nel cuore della notte.
Il ragazzo, nonostante le condizioni critiche, avrebbe fornito alcune dichiarazioni agli investigatori subito dopo l’aggressione. Le sue parole sono ora oggetto di analisi e riscontri da parte degli inquirenti. Fondamentale per le indagini potrebbe essere anche il contributo delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona dell’agguato.
Massimo riserbo
Al momento gli investigatori mantengono il più stretto riserbo sui dettagli dell’inchiesta, per non compromettere l’esito delle indagini in corso. L’intera comunità resta in attesa di sviluppi, nella speranza che la vicenda possa chiarirsi al più presto e che il giovane possa riprendersi completamente.
Nel frattempo, cresce la preoccupazione per un episodio che ha riportato l’attenzione su una crescente percezione di insicurezza in città, e che richiama l’urgenza di una maggiore vigilanza nei luoghi pubblici, anche alla luce del possibile coinvolgimento di armi in dinamiche apparentemente quotidiane.
Ricordiamo, a titolo di esempio, che proprio San Pietro Vernotico è stata l’epicentro di una maxi operazione che ha portato, nell’ultimo anno e mezzo, all’arresto di diversi esponenti della Scu.