Al Bano si racconta: «Un altro Sanremo e poi smetto col Festival. Ma non con la musica»

«Ho da sempre una malattia che ho denominato “Sanremite acuta”. Fin da ragazzino, non vedevo l’ora che arrivasse il Festival per ascoltare le canzoni, per impararle. Per studiare i gesti, le movenze dei cantanti. Nella mia mente, poi, li ripetevo all’infinito». Parole tratta dal libro autobiografico di Al Bano Il sole dentro (Mondadori). Dove racconta: «Ricordo che a Cellino c’erano solo due televisori. Uno nella sede del Partito comunista e l’altro in quella della Democrazia cristiana. Noi ragazzi, senza pensare minimamente al colore politico, ci infilavamo dove c’era posto, ora da una parte e ora dall’altra. Soprattutto per vedere il Festival di Sanremo».

Il Festival di Sanremo

Quel Festival che l’ha ospitato più volte. «Ho cantato a Sanremo in una ventina di occasioni. In gara, arrivando sei volte sul podio. Poi come ospite. E sempre mi accorgo che non è mai lo stesso. Non serve a nulla pensare: “Tanto l’ho già fatto…”. Ogni volta è come se le precedenti venissero cancellate. Si riparte da zero. L’emozione è infinita. Comincio a viverla mesi prima. Solo l’idea di partecipare a questa meravigliosa manifestazione mi elettrizza. Non ho mai chiesto ai miei colleghi cosa sentano sul palco di Sanremo. So però cosa provo io. Anche solo a pensarci». Carlo Conti, alla guida del Festival per le edizioni 2025 e 2026, ha annunciato che il 2 dicembre ufficializzerà il cast nel corso del Tg1. E lui, Albano Carrisi in arte Al Bano, è deciso a ritagliarsi ancora una volta uno spazio da protagonista.

I brani

Sta lavorando a due brani che intende presentare a Conti. Il primo parla d’amore, mentre il secondo ha un messaggio ancora più profondo: l’amore come strumento di pace in un’epoca segnata da guerre e conflitti. «Spero che la canzone piaccia a Carlo, alla giuria e poi a tutti» ha dichiarato all’agenzia Adnkronos. La sua determinazione a partecipare al Festival è resa ancora più salda dalla delusione dell’anno scorso, quando il suo brano non fu scelto dall’allora direttore artistico Amadeus. «Mi ha dato il bidone» disse. E ora vuole la sua personale rivincita: essere in gara e da solo. «Ho iniziato a partecipare al Festival da solo e voglio finirlo da solo».

C’è spazio anche per un grande amore, quello per Romina Power, finito dopo la scomparsa di Ylenia, la secondogenita.

La separazione

«Molti pensano che io e Romina ci siamo separati in seguito alla tragedia che abbiamo vissuto» chiarisce Al Bano. «In realtà, il dolore ha dato uno scossone a qualcosa che già vacillava. Da quanto, difficile dirlo». Dopo un periodo di solitudine, nella sua vita arriva Loredana Lecciso. «Nel momento giusto, con il suo sorriso e la sua voglia di vivere». All’inizio, però, Al Bano non capiva molto di quella donna: «Portando le bambine a scuola vedevo spesso questa ragazza bionda, esuberante, vivace e con un sorriso che mi affascinava. Un sorriso che era esattamente quello che mi mancava. Aveva anche lei una figlia, Brigitta, che frequentava lo stesso istituto e per questo ci incontravamo spesso la mattina. Dal loro amore, che dura ancora oggi, sono nati Jasmine e Albano Junior detto Bido. Di Loredana, Al Bano scrive: «Lei è una madre attenta e premurosa, che segue da vicino i figli che studiano a Milano. Ha un carattere forte, a volte in contrasto con il mio, ma lo apprezzo. E tra di noi il rapporto resta vivace».

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