Non era la prima volta, ma, come lui stesso ha dichiarato, l’emozione è sempre straordinaria perché in questa Terra si rinasce. Questo il messaggio di Al Bano, arrivato in Israele in compagnia del vescovo emerito di Tarano Monsignor Filippo Santoro e di Franco Giuliano, presidente onorario dell’associazione ‘L’Isola che non c’è”. «Fatevi un regalo… venite in questa Terra», ha detto il cantante direttamente dalla piazza del Santo Sepolcro di Gerusalemme. «E la paura… lasciatela a casa».
L’incontro
Kalanit Goren direttrice dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo a Milano ha incontrato il gruppo guidato da Gianfranco Pinto Ostuni o.f.m. «Un’emozione straordinaria per me scoprire tanto amore verso la nostra Terra Santa e con grande gioia attendiamo Al Bano e il suo team in Israele per cantare prossimamente, regalando una grande emozione come quella data durante l’esibizione dell’Ave Maria nella meravigliosa Basilica del’Annunciazione di Nazareth» ha detto Goren. Durante la visita infatti Al Bano ha voluto regalare ai suoi fan l’emozione di vederlo cantare l’Ave Maria all’interno della Basilica dell’Annunciazione di Nazareth, brano da lui sempre magistralmente interpretato. «Straordinario incontrare qui a Gerusalemme Al Bano e il suo team e Monsignor Santoro: un’emozione che mi ha riempito il cuore» ha concluso Goren.
Un uomo di pace
Al Bano ha sempre dichiarato di essere «un uomo di pace». E di recente, in più di un’occasione, ha avuto modo di ribadirlo. «Da quando è iniziata la guerra ho preso le distanze dalla Russia e non ho più cantato lì. Recentemente però mi è arrivato un sms dall’impresario russo che mi ha presentato Putin». C’era scritto, racconta lui: «Preparati perché a fine agosto o al massimo agli inizi di settembre faremo il concerto per la pace sulla Piazza Rossa. E io sono convinto, straconvinto che sarà così». Il Leone di Cellino San Marco è sicuro che così andrà, a meno che «non cambi il panorama mondiale, ma non credo che cambierà. La musica deve essere un veicolo di pace. Basta con la guerra. Tutti i geni che popolano il nostro mondo dovrebbero fare in modo che la parola guerra venga cancellata e dimenticata e progredire sempre attraverso la pace».