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A Brindisi la più grande gigafactory di batterie d’accumulo: darò lavoro a 1.300 persone

Da città morente sul piano industriale, a capitale mondiale delle gigafactory. Questo sembra poter diventare Brindisi, che si prepara a essere un punto di riferimento mondiale nelle batterie d’accumulo. A dirlo Giuseppe Ricci, direttore operativo trasformazione industriale Eni e quelle di Nicola Lanzetta, direttore Italia di Enel, durante l’evento “I colori dell’energia”, ospitato dal Salone nautico. Le stesse hanno raccolto l’approvazione del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin.

La più grande al mondo

«Enel – ha dichiarato Lanzetta – deve trasformare le parole in fatti. Proprio per questo posso dire orgogliosamente, ed è ormai ufficiale, che Brindisi diventerà il più grande sito di capacità di accumulo chimico al mondo. Nella centrale Federico II stiamo realizzando la più grande batteria di accumulo al mondo». Una notizia, questa, accolta dai presenti con entusiasmo e che, secondo Lanzetta, rappresenta la prova che Enel vuole investire nel territorio e vuole farlo con nuove forme tecnologiche e d’energia. La stessa, dovrebbe sorgere nell’area di Cerano.

La joint venture

Anche la joint venture tra Eni e Seri Industrial sembra procedere a gonfie vele. La stessa punta a costruire un’altra gigafactory nell’area industriale brindisina. «Le transizioni – ha dichiarato Ricci – energetiche e industriali sono cose necessarie ma vanno fatte bene. Bisogna essere consapevoli, coraggiosi e capaci. Bisogna coniugare le tre dimensioni della sostenibilità: economica, sociale ed ambientale». Per Ricci, Eni sta creando un modello. «Stiamo creando un modello – ha detto in merito – di trasformazione industriale. Brindisi sarà un esempio di trasformazione grazie alla realizzazione della gigafactory».

Fratin soddisfatto

Il Ministro si è complimentato per la trasformazione che Brindisi sta attuando, dichiarando che l’Italia dev’essere perno del Mediterraneo per l’energia puntando sull’innovazione. Proprio come sta facendo Brindisi con queste nuove tecnologie, propedeutiche alla sfida della decarbonizzazione nazionale.

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