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Il miracolo di Watamu, un neonato “rinasce” e porta il nome di Saverio: il 17enne tranese morto per un mare incurabile

«Ho visto la morte sfiorare un bambino e ho visto la vita tornare a prendersi il suo posto». Il posto è quello di Saverio, il neonato che ieri in Kenya stava perdendo la possibilità di vedere la luce e che invece ha strappato la vita per un soffio. Il nome scelto per lui è una…
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«Ho visto la morte sfiorare un bambino e ho visto la vita tornare a prendersi il suo posto». Il posto è quello di Saverio, il neonato che ieri in Kenya stava perdendo la possibilità di vedere la luce e che invece ha strappato la vita per un soffio.

Il nome scelto per lui è una dedica a Saverio Lomolino, il 17enne tranese venuto a mancare il 26 ottobre scorso dopo aver lottato fino all’ultimo contro una grave malattia. È la fede che traccia il filo rosso tra le storie dei due Saverio, tra Trani e Watamu, un villaggio del Kenya.

La testimonianza

A gennaio, mentre Saverio combatteva la sua battaglia, papa Francesco volle telefonargli per dargli il suo sostegno. Ieri invece, don Dino Cimadomo, parroco di San Magno a Trani che ha vissuto da vicino la storia di Saverio Lomolino, ha assistito all’emozionante parto di un bimbo a Watamu, dove sta vivendo una missione di solidarietà.

«Il piccolo, purtroppo, è nato senza vita – ha raccontato don Dino – il cordone ombelicale aveva impedito il suo respiro. Quegli istanti sono stati un pugno allo stomaco». Poi la rianimazione dei medici, la preghiera, la speranza e il miracolo. «Pian piano il respiro è tornato, ho visto la vita rinascere davanti ai miei occhi, una carezza del cielo». Negli istanti dopo, la mamma ha espresso il desiderio di dare al bambino il nome del parroco, ma da lì ne è nata un’idea più bella: chiamarlo Saverio. «In questa terra lontana ma così vicina al cuore, la vita di Saverio Lomolino in qualche modo continua, rinasce e respira ancora» ha aggiunto Don Dino, raccontando come la notizia sia stata accolta con lacrime di emozione da Valentina, mamma di Saverio Lomolino.

La missione

Continuerà ancora per qualche giorno la missione del gruppo di 27 persone partito da Trani verso Watamu, per dare nuova speranza ad un territorio difficile. L’attenzione dei volontari è concentrata tra un orfanotrofio, a cui sono state commissionate nuove culle con materassi e zanzariere, e verso una clinica privata da ristrutturare. La stessa che è stata dedicata pochi mesi fa ad Angelica Tortosa, una giovane tranese scomparsa prematuramente lo scorso anno e che desiderava poter adottare un bambino a distanza in Kenya. Angelica, Saverio: le vite di questi giovani, strappate troppo presto al loro destino, continuano nell’impegno di chi li ha amati e nella speranza che rinasce anche nei territori più difficili. «Qui c’è ancora molto da fare – ha concluso don Dino – eppure la gente ci dà più speranza di quanta gliene diamo noi, ci fa capire quante cose dovremmo relativizzare nella nostra vita».

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