Una lunga storia d’amore tra Bisceglie e gli Stati Uniti

«Cara Signorina, spero davvero che mi permetti di scriverti perché sento nel mio cuore che sono così innamorato di te». «Gentilissimo Orazio, tramite mia cugina Nina, ho ricevuto la lettera di dichiarazione. Dal messaggio, capisco che il tuo desiderio è quello di realizzare, come dici tu, il tuo più grande sogno». Cominciò così, nei primi giorni del 1950, lo scambio epistolare tra due biscegliesi, Orazio Dell’Olio e Nicoletta Di Bitetto, che ha alimentato una storia d’amore senza fine, nonostante vivessero a migliaia di chilometri di distanza. Orazio viveva a New York dal 1947, Nicoletta a Bisceglie, orfana dei genitori da giovanissima. Orazio era stato colpito da quella ragazza, ritratta insieme ad altri biscegliesi in una foto che gli aveva inviato un parente.

A ricostruire la storia d’amore è stato Mario Dell’Olio, figlio della coppia, nel libro “Letters from Italy”, scritto in inglese ed edito da Black Rose Writing. Lo ha fatto mettendo insieme i racconti della madre, ancora in vita, e recuperando le lettere che i genitori si scambiarono 70 anni fa con la voglia di darsi amore e di superare le difficoltà di un percorso di vita difficile da costruire. Mario è nato negli Stati Uniti ed è direttore di Musica e Coro e docente di Etica alla Marymount School di New York. È vissuto tra New York, il Connecticut, San Francisco e le Isole Vergini. È un americano di prima generazione ben inserito, ma le sue radici italiane sono evidenti, sono forti, emergono chiaramente nel racconto di un amore difficile eppure incrollabile che ha accompagnato la vita dei genitori, soprattutto se lo si paragona agli amori di oggi che si alimentano e spengono a grande velocità, tra un sms, un whatsapp e una foto su istagram.
Il libro contiene le lettere che Orazio e Nicoletta si scambiarono nei tre anni, dal 1950 al 1952, durante i quali furono costretti a vivere separati, in attesa che Nicoletta potesse ottenere il ricongiungimento al coniuge (dopo il matrimonio celebrato a Bisceglie nel 1951) possibile per gli emigrati negli Stati Uniti d’America dopo 5 anni di residenza. Contiene anche il racconto delle storie dei genitori di Orazio e Nicoletta, per dare forza al percorso di due famiglie segnate dall’emigrazione e dalla ricerca di una vita migliore da assicurare a sé e ai parenti: il padre di Orazio (Larry nella sua vita americana, deceduto nel 2010) lasciò Bisceglie nel 1912, in direzione America; il padre di Nicoletta (Tina) nel 1938 per cercare lavoro a Rodi, isola del Dodecanneso a quel tempo sotto il dominio dell’Italia fascista.
I racconti di Tina permettono a Mario Dell’Olio di inquadrare la storia e la vita dei biscegliesi, e poi del Mezzogiorno e dell’Italia. L’autore si è preoccupato di avere riferimenti chiari sul piano storico ed economico, così da ricostruire il contesto nel miglior modo possibile. L’autore scrive nell’introduzione al libro “Letters from Italy”: «Attraverso le lettere da e per l’Italia, racconto la storia degli immigrati che cercano una vita migliore nella terra delle opportunità. Una ricerca onnipresente. Nomi e dettagli cambiano, ma il sogno rimane lo stesso. Ecco perché prendere racconti che ho sentito centinaia di volte e collocarli nella storia ha fornito informazioni sulla gravità della guerra, gli orrori del fascismo e del nazismo. Mi sono ritrovato a ricercare le cause delle crisi economiche italiane all’inizio del XX secolo, per capire come un dittatore brutale sia potuto arrivare al potere e abbia conquistato il consenso dei comuni cittadini. Ho imparato di più sul mio Paese, gli Stati Uniti, e sulle opportunità che offriva agli immigrati affamati, nonché sui pregiudizi e le insidie che incontravano inseguendo i loro sogni. La loro storia è immersa nella storia dell’Italia e degli Stati Uniti. Imparando a conoscere il passato dei miei genitori, ho imparato cosa significa essere un americano di prima generazione».
Tina racconta la sua vita a Bisceglie, i rapporti familiari, le attività che si sviluppavano attorno a porto, la partenza della flotta di barche variopinte alla ricerca di quel po’ di ricchezza che l’Adriatico poteva garantire alle famiglie dei pescatori. Ricorda anche l’occupazione, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, di Villa Ciardi da parte dei tedeschi. E racconta dell’ex palazzo localizzato nella città vecchia, dove d’estate secoli prima risiedeva Lucrezia Borgia, figlia di papa Alessandro VI. Bisceglie, un paese bellissimo, che, come tanti altri al Sud, non permetteva neppure di sopravvivere a causa della mancanza di lavoro. La situazione è cambiata, ma non troppo. Dal Sud e da Bisceglie si scappa ancora oggi, alla ricerca di nuove opportunità. Il libro di Mario Dell’Olio è quindi anche occasione di riflessione su cosa significhi l’immigrazione e quali pesi sopportino gli immigrati: quelli che scappano dall’Italia e dal Sud in cerca di opportunità e quelli che considerano come un sogno l’arrivo in Italia e al Sud, anche a Bisceglie.

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