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Una per Ramelli e una per Petrone, ma a Barletta saranno le vie della discordia

Alla fine ce ne saranno due di vie, non una, da intitolare. Una a Sergio Ramelli e l’altra a Benedetto Petrone, entrambi uccisi durante gli anni di piombo e vittime della lotta violenta fra estremisti di destra e di sinistra. Uno del nord e l’altro del sud; uno del Fronte della Gioventù e l’altro iscritto…
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Alla fine ce ne saranno due di vie, non una, da intitolare. Una a Sergio Ramelli e l’altra a Benedetto Petrone, entrambi uccisi durante gli anni di piombo e vittime della lotta violenta fra estremisti di destra e di sinistra. Uno del nord e l’altro del sud; uno del Fronte della Gioventù e l’altro iscritto alla Fgci. Per la maggioranza di centrodestra, che con 20 voti, compreso quello del sindaco, Cosimo Cannito, ha approvato l’ordine del giorno proposto dalla consigliera di Fratelli d’Itala Stella Mele, questa “concessione” avrebbe dovuto convincere l’assise cittadina, e anche i tanti accorsi per assistervi e manifestare la loro contrarietà, della bontà del provvedimento e creare «pacificazione e memoria condivisa». In discontinuità due consiglieri di maggioranza: Rocco Dileo (Noi moderati), rientrato nei ranghi dopo l’emendamento di Riccardo Memeo (FdI) e l’aggiunta della via per Petrone, e Patrizia Mele (Forza Italia), che non ha votato.

Le ragioni del disaccordo

Hanno riguardato il metodo e il merito. Portare in aula la proposta, forti dei numeri per approvarla, quando l’iter ordinario è differente, è stato interpretato dall’opposizione irrituale e irrispettoso per quanti hanno “candidato” proposte simili che giacciono da tempo senza risposta. Nel merito gli interventi hanno avuto tutti lo stesso tenore e contenuto: quell’intitolazione in una città medaglia d’oro al merito civile e al valore militare per la sua resistenza dopo l’8 settembre 1943, con i vigili urbani trucidati, i civili uccisi e i militari deportati, è stata interpretata come una «provocazione». E poi il presente e le emergenze della città: le periferie, la violenza incipiente, il degrado, la pressione fiscale. A tratti la tensione in aula è stata alta e palpabile e non solo durante la discussione dell’ordine del giorno sulla via da intitolare allo studente ucciso nel 1975.

Gli altri provvedimenti

Non sono mancate le polemiche negli interventi prima del voto sul rendiconto 2024, soprattutto sull’aumento della Tari. Altrettanto dura la replica del sindaco il quale ha ribadito che la responsabilità degli aumenti è della Regione Puglia. Rendiconto approvato, la discussione ha poi riguardato la permuta delle aree fra Lidl e comune per porre fine alla vicenda della realizzazione del supermercato, da parte del gruppo tedesco, che originariamente avrebbe dovuto creare la struttura ai piedi del castello. In quel luogo il comune realizzerà un teatro all’aperto, nell’ambito del progetto, candidato a finanziamento, “La Sfida del Borgo”. Mentre per Lidl l’area individuata è nella 167, fra via Giulini e via Barberini. Frizioni anche in apertura del Consiglio, con le domande di attualità riguardanti, fra le altre cose, l’incarico conferito al consigliere Dileo sul benessere animale, sul quale il Pd ha ricordato la preesistenza di un regolamento elaborato in commissione Ambiente; i disagi nella zona artigianale di via Callano, priva di fogna e scarsamente illuminata; il verde pubblico.

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