Categorie
Attualità BAT

Trani, trasferito il prete aggredito per aver difeso un ragazzo dai bulli: era un riferimento per i parrocchiani

A Trani settembre porta via l’estate e segna i nuovi inizi per alcune comunità del territorio che si apprestano a cambiare guida dopo tanti anni. È accaduto da ieri, primo giorno del mese, sia in due parrocchie (Spirito Santo e Angeli Custodi) sia in due scuole (IV Circolo Beltrani e Istituto Aldo Moro) di una città che ormai si era abituata a fidarsi e affidarsi a questi quattro “pilastri” dell’educazione e della formazione di comunità.

I due sacerdoti trasferiti

Come nel caso di don Enzo De Ceglie e don Mimmo Gramegna, rispettivamente trasferiti su decisione del vescovo, monsignor Leonardo D’Ascenzo, alle parrocchie del Cuore Immacolato di Maria a Barletta e Beata Maria Vergine di Loreto a Trinitapoli. Il primo, don Enzo, è riuscito a diventare riferimento nella zona storicamente più difficile della città, guadagnando la fiducia di fedeli e residenti anche grazie a un esempio vivo.

L’aggressione

Emblema ne è l’episodio dell’aggressione subita nel 2021 da parte di un ragazzino, per essere intervenuto in difesa di un giovane bullizzato. Uscito dal pronto soccorso, don Enzo decise di non denunciare il suo aggressore, ma di perdonarlo, ben consapevole delle difficoltà educative della zona che con ascolto e impegno ha contribuito a rivitalizzare.

Chi va e chi viene

New entry alla guida degli Angeli Custodi sarà don Giuseppe Mazzilli, mentre Spirito Santo e rettoria del Santuario di Colonna saranno affidati a don Michele Caporusso che succede così a don Gramegna. Quest’ultimo, in servizio pastorale al polo opposto della città rispetto de De Ceglie, in zona Sud, è stato per 16 anni un catalizzatore di comunità e generazioni, contribuendo a creare coesione in un quartiere in continua evoluzione. «Ti ho amato come sposa bellissima da curare, difendere, custodire – ha detto Gramegna nei saluti – sii sempre una comunità accogliente che non ha paura delle diversità, delle novità, dei cambiamenti».

Il preside in pensione

Dopo 12 anni di dirigenza, termina per pensionamento l’incarico di Michele Buonvino all’istituto superiore Aldo Moro. «La nostra utenza è formata da ragazzi con bisogni educativi e sociali, la nostra risposta è stata coinvolgerli a scuola e tenerli con noi più tempo possibile. C’è anche chi è passato dalle carceri: nonostante questo in molti hanno sempre avuto senso di riconoscimento verso la scuola, hanno capito il suo valore. Tra le esperienze che più mi hanno segnato c’è stata quella di aver contribuito a creare progetti di vita per i soggetti fragili e disabili», ha detto, commosso, Buonvino. Al suo posto ci sarà Roberto Diana, finora alla guida del circolo Beltrani, che ha salutato l’istituto con «gratitudine ed emozione» accogliendo il successore, la professoressa Nunzia Porro.

Lascia un commento Annulla risposta

Exit mobile version