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Trani, stop discriminazioni di genere con l’esposizione “Queer è ora”

«L’arte riveste un ruolo importante nella lotta all’omobilesbotransfobia». A dirlo è Francesca Sorge, referente dei diritti civili circolo (H)astarci di Trani in occasione dell’inaugurazione di “Queer è ora”. Per la giornata contro l’omofobia, in biblioteca comunale da ieri è possibile visitare la mostra fotografica nata da una ricerca artistica e sociale che racconta le storie…

«L’arte riveste un ruolo importante nella lotta all’omobilesbotransfobia». A dirlo è Francesca Sorge, referente dei diritti civili circolo (H)astarci di Trani in occasione dell’inaugurazione di “Queer è ora”. Per la giornata contro l’omofobia, in biblioteca comunale da ieri è possibile visitare la mostra fotografica nata da una ricerca artistica e sociale che racconta le storie di quindici persone e gruppi appartenenti alla comunità LGBTQIA+ all’interno dei centri anti discriminazioni di Genova, Foggia, Bari e Taranto.

«Il rapporto tra arte e uguaglianza sociale – dice Sorge – ha radici molto solide, l’arte è sempre stata utilizzata per comunicare aspetti controversi, delicati o alternativi al pensiero corrente di qualsiasi genere». L’arte diventa così un mezzo per parlare anche alle giovani generazioni.

«L’emergenza educativa (per fortuna non totalizzante) che stiamo vivendo – continua Sorge – ci porta necessariamente a considerare la necessità urgente di percorsi di educazione alla sessualità e affettività nelle scuole di ogni ordine e grado. L’arte in qualsiasi sua forma ha sempre attirato i giovani come mezzo di espressione totalmente identitaria e personale. Quindi, può essere considerata come una degli strumenti idonei per esprimere se stessi e fare educazione».

La mostra è organizzata dall’associazione “Transparent”, in collaborazione con il circolo Arci di Trani “(H)astarci”, l’Arcigay Bat, Indie Club e Prisma, con il contributo del comune. Luca Morollo, consigliere comunale, commenta così: «Il comune di Trani si è impegnato in questi anni nel promuovere alcune iniziative per formare e sensibilizzare i cittadini. Tra queste ne rientrano alcune importanti che ho seguito personalmente come la consulta per le pari opportunità, il progetto “Generi in comune” e la previsione nella programmazione triennale del piano di zona di percorsi formativi all’interno delle scuole. Su questa scia si inserisce tale mostra».

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