Corruzione, concussione, depistaggio e falso ideologico. Con queste accuse sette ex agenti di polizia penitenziaria del carcere di Trani rischiano il giudizio perché avrebbero fatto favori a detenuti in cambio di regali di valore e soldi. Con alcuni non avrebbero esitato a usare materie forti, minacciando di impedire colloqui e videochiamate se non avessero ottenuto ciò che chiedevano. I fatti si riferiscono al periodo del Covid tra 2019 e 2020 e sono emersi dopo le denunce di alcuni colleghi degli agenti penitenziari. L’udienza preliminare è stata aggiornata al 24 gennaio davanti al gup Marina Chiddo.
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Di Redazione10 Gennaio 2025