A una settimana dal furto subito, che ha comportato la chiusura de “La locanda del giullare” di Trani, i responsabili del locale hanno hanno incontrato i 12 ragazzi che vi lavorano: alcuni hanno disturbi dello spettro autistico, altri sono affetti dalla sindrome di Down. «Abbiamo incontrato la nostra brigata e le loro famiglie e oltre all’amarezza – scrivono sulla pagina social dell’attività – abbiamo preso atto che è un progetto che ha tutta la voglia di ripartire, ma se avrà basi solide. Nel frattempo pur non aprendo la locanda, resta attivo il nostro truck food e siamo in grado di organizzare buffet e coffee break».
«Se incontreremo le persone giuste, se avremo un interesse diffuso non limitato ai fari accesi del momento, se troveremo compagni di viaggio che vogliono scommettere su un’idea di società che non lasci indietro nessuno, riapriremo», continua il post in cui si elencano le difficoltà incontrate in questi anni. «Dal degrado più volte denunciato – si legge – alle forti perdite economiche», senza dimenticare «l’assenza di realtà imprenditoriali e aziende che ci avrebbero dato ulteriore linfa, la lontananza di attenzione da parte degli Enti pubblici, salvo in qualche rara occasione».
«Il furto subito è stata certamente la goccia che ha fatto traboccare un vaso pieno di assenze, di solitudini, di disattenzioni – conclude il post – ma in queste giornate stiamo cercando di capire insieme come ripartire: incontreremo persone, imprese, cittadini e ribadiamo l’invito a scriverci se volete sostenerci».