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Trani, 70enne morto per listeria: il batterio nelle olive. L’inchiesta riparte dal supermercato

Il batterio killer che ha ucciso il 70enne di Trani, la listeria, era nelle olive nere al forno, vendute in un supermercato del posto. La risposta arriva dall’esito dei tamponi eseguiti dal personale del Sian (il Servizio di igiene degli alimenti e nutrizione e del servizio veterinario) della Asl Bat e analizzati dall’Arpa. La ricostruzione…

Il batterio killer che ha ucciso il 70enne di Trani, la listeria, era nelle olive nere al forno, vendute in un supermercato del posto. La risposta arriva dall’esito dei tamponi eseguiti dal personale del Sian (il Servizio di igiene degli alimenti e nutrizione e del servizio veterinario) della Asl Bat e analizzati dall’Arpa.

La ricostruzione

L’uomo si era presentato al pronto soccorso dell’ospedale di Andria, dove la situazione è degenerata rapidamente ed era stato ricoverato in Rianimazione al nosocomio di Bisceglie. È stato lì che i medici hanno subito diagnosticato la meningite da listeria, un batterio largamente riscontrato negli ultimi anni, in tutta Italia, e che è presente nelle carni crude ma anche nelle verdure. Poco dopo, il 3 aprile scorso, l’uomo è deceduto.

Il protocollo

L’alert nazionale, come da prassi, attiva tutti i protocolli del caso e, dopo aver ricostruito spostamenti e consumi alimentari, sono stati eseguiti campioni in tutti i posti e sugli alimenti potenzialmente “incriminati”. Tra gli altri, su quelle olive nere al forno acquistate in un supermercato di Trani, che aveva mangiato prima di sentirsi male. Nessuna conseguenza, al contrario, per sua moglie che non le aveva mangiate. I tamponi per l’indagine epidemiologica erano stati eseguiti anche nell’abitazione della coppia, come prevede appunto il protocollo, ma la risposta eclatante arriva proprio dal supermercato, il cui banco degli alimentari è stato messo sotto sequestro dalla Procura di Trani, che ha aperto un’inchiesta.

La scoperta

La listeria è stata quindi trovata nelle olive, provenienti da un’azienda di Margherita di Savoia, che però le fornisce in confezioni sigillate da tre chili. Ma non solo: tracce evidenti del batterio sono state riscontrate anche sul bancone del supermercato e negli utensili utilizzati per servirle. Una volta riscontrati nel cibo, la ricerca dovrà seguire a ritroso la catena della tracciabilità per capire dove il batterio sia penetrato. Se, in sostanza, fosse già presente nelle confezioni acquistate dal punto vendita o se invece si sia manifestato lì. Le analisi dell’Arpa ora stanno procedendo alla “tipizzazione” del batterio, come da protocollo.

La listeria

La Listeria è un batterio che si può rilevare in una grande varietà di cibi crudi. L’infezione può manifestarsi sotto diverse forme, dalla gastroenterite (l’incubazione media è di 24 ore, ma può essere anche più lunga) a forme invasive e sistemiche che si manifestano con meningite, meningoencefalite e sepsi (l’incubazione può andare da 10 a 30 giorni), come nel caso del 70enne deceduto in pochi giorni. La verifica di presenza di Listeria determina di prassi indagini da parte del Dipartimento di Prevenzione, secondo protocolli ministeriali con verifiche su basi epidemiologiche.

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