Tari, è scontro sull’aumento. Cannito: «Il Pd dove vive?»

«È come se il Pd fosse sbarcato a Barletta e nessuno lo avesse aggiornato su cosa è accaduto negli ultimi anni in città e nel “Sistema Paese”. Rinfreschiamo la memoria». Esordisce così il sindaco di Barletta Cannito, nella risposta al Pd sull’aumento della Tari. Il Pd sostiene che il Comune non avesse accennato agli aumenti della Tari e si chiede perché il Comune oggi indichi Ager come responsabile dell’aumento non assumendosi la responsabilità. Il Pd inoltre sottolinea quanto fosse stata sbandierata la questione dei 400mila euro di utili della Barsa, chiedendosi come mai non siano stati utilizzati per evitare o ridurre l’aumento della Tari. «Il quadro giuridico per la gestione dei rifiuti nell’Unione Europea, parte dal principio per cui “chi inquina paga”, quindi i costi dei rifiuti devono essere sostenuti da chi li produce. Inoltre la tassa sui rifiuti è destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento, stabilendo che deve essere assicurata la copertura integrale dei costi di investimento relativi al servizio; nella delibera 363/2021, l’Arera (Agenzia di Regolazione per l’Energia, Reti e Ambiente) aggiorna il precedente Mtr (Metodo Tariffario Rifiuti) per il periodo 2022-2025, confermando che la determinazione delle tariffe fosse basata su dati di fonti contabili obbligatorie, disciplinando il “limite alla crescita”; inoltre il Mtr conferma che la base di calcolo per l’anno 2022 è data dai costi di esercizio e investimento rilevati nell’anno di riferimento e quindi i consuntivi del 2020», afferma Cannito. Già da dicembre 2020 si sapeva che l’incremento ci sarebbe stato: durante un dibattito in Consiglio Comunale sull’incremento per 1,9 milioni di euro dei costi di smaltimento sostenuti presso gli impianti imposti dall’Ager, fu chiarito sul piano tecnico, che l’incremento dei costi del 2020 fosse ritrovato nel piano economico finanziario della Tari del 2022: da un lato c’è un sistema di calcolo secondo cui, a fronte dei 21,5 milioni di euro che costituirebbero la base tariffaria reale, ci si ferma a 16,5 milioni per garantire la copertura integrale dei costi iscritti nel bilancio 2022; dall’altro lato, per compensare l’aumento di legge rispetto al 2021, il Comune mette a disposizione 1,2 milioni di euro per garantire più agevolazioni a tutte le famiglie con Isee fino a 15 mila euro e alle utenze non domestiche più colpite dal Covid. «Gli equilibri di bilancio devono fare i conti anche con il “caro energia” che ne ha raddoppiato i costi. Infine, sul tema degli utili della Barsa occorre precisare che la società ha potuto beneficiare della cosiddetta “decontribuzione sud”, che ha fatto risparmiare circa 500 mila euro di oneri sociali Inps e 250 mila euro sono stati distribuiti al Comune di Barletta. Tali utili sono stati utilizzati per finanziare le agevolazioni sulla Tari. E di ciò se ne dà atto nella delibera approvata il 23 giugno 2022. Ultima curiosità: questa amministrazione è arrivata a fine giugno», conclude il sindaco.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version