Una gru in pieno centro abitato a Barletta minaccia da dieci anni l’incolumità dei residenti di via Imbriani. Il macchinario era stato piazzato lì, nel 2010, per costruire un palazzo di 8 piani. L’impresa edile, che in un primo momento ha ricevuto la concessione da parte del Comune di Barletta, ha dovuto sospendere i lavori nel 2012 a seguito della denuncia di un privato. Il cantiere è stato lasciato in stato di abbandono, causando negli anni solo notevoli disagi per le famiglie che abitano nei palazzi adiacenti. Moltissimi i rumori che provoca la gru nei giorni di vento, oltre ai timori dei residenti che quasi si blindano in casa, a causa della pericolosità che quella vertiginosa torre di ferro minaccia. Questa situazione consegna una prospettiva paesaggistica che inquieta coloro che abitano nella via. Gli unici a vederci del “buono” sono i ragazzini che negli ultimi tempi frequentano il cantiere per arrampicarsi sulle impalcature e sulla stessa gru. Una sorta di luna park nel centro residenziale, dove il pericolo è costante e potrebbe lasciare conseguenze ben più gravi che i brividi da montagne russe.
La zona, col tempo, è degradata da molti punti di vista. Animali randagi, ratti, rifiuti abbandonati. Uno scempio in pieno centro abitato. C’è anche il timore che l’edificio possa essere occupato da senzatetto per ripararsi dal freddo. La strada entro cui è stato costruito il palazzo è chiusa all’accesso di auto e dunque relativamente poco illuminata.
Molte le denunce da parte dei residenti al Comune, tra cui una lettera all’ex sindaco Pasquale Cascella. Più recentemente anche un sopralluogo dell’ultimo sindaco Cosimo Cannito a cui non sono seguite però risoluzioni del caso. Inutili sono state anche le denunce all’Ufficio Igiene, dal quale non sono pervenute risposte. Circa un mese fa, il braccio della gru ha suscitato preoccupazione più del solito e sul sito sono giunti vigili del fuoco e polizia. Un altro episodio a cui non è stato dato seguito. Un’area in cui non potrebbe avere accesso neanche la Barsa – azienda locale operante nel settore dell’igiene ambientale- per eventuali disinfestazioni. Uno stato di degrado a cui nessuno pone fine o perlomeno un freno. Una tragedia annunciata che nessuno si preoccupa di sfatare. Non è possibile tollerare il fermo dei lavori senza che la comunità sia a conoscenza dei motivi che giustificano tale situazione. Non è chiaro a chi competa la demolizione del palazzo, se a spese del Comune o della ditta appaltatrice. E’ noto però che la ditta edile sia fallita anni fa e dunque non sarebbe più nelle condizioni di operare su quel suolo. Avere una gru che sovrasta le abitazioni e incombe sulla strada non è certamente un bello spettacolo, sia dal punto di vista della sicurezza che dell’arredo urbano.
E’ in atto un provvedimento giudiziario e, nell’attesa degli esiti del contenzioso, l’ex titolare della ditta edile preferisce non parlare. Gli interessi pubblici dovrebbero prevalere su quelli del privato ed allora è giusto che si faccia sapere come mai i cittadini devono subire quella che si può definire un’ingiustizia.










