Sono 25 le persone indagate per una presunta truffa commessa attraverso i crediti maturati su bonus per la ristrutturazione di edifici inesistenti nelle province di Foggia e di Barletta-Andria-Trani.
Nei loro confronti i militari del nucleo di Polizia economico-finanziaria di Bari hanno eseguito sequestri di beni mobili e immobili per un valore complessivo di cinque milioni di euro.
L’accusa a carico degli indagati è di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Le indagini si sono concentrati sull’uso indebito dei bonus previsti dal decreto Rilancio: bonus facciate, ecobonus e bonus ristrutturazioni.
Le misure consentivano la detrazione fiscale delle spese sostenute fino al 90% con “la possibilità di utilizzare in compensazione il relativo credito d’imposta o di cederlo a terzi, monetizzandolo”, spiega in una nota la guardia di finanza.
Le fiamme gialle, analizzando la documentazione presentata dagli indagati, ha quindi riscontrato delle anomalie relative alla “fittizietà dei crediti d’imposta correlati ai bonus edilizi per oltre otto milioni di euro da parte di 33 persone” che, con “dati non veritieri“, avrebbero attestato “l’esecuzione di lavori edili su immobili inesistenti”.
A monetizzare i crediti sarebbero stati in 25, cedendoli “a un ignaro istituto finanziario autorizzato” e incassando così “più di cinque milioni di euro“, specificano gli inquirenti evidenziando che il valore del credito è pari “all’odierno sequestro”. Negli altri casi invece, “lo stesso istituto finanziario avrebbe rifiutato la cessione”, aggiungono i militari.