Sequestri lampo a scopo di estorsione e maltrattamenti di genere. Sono i reati che si sono verificati maggiormente nel 2025 nella provincia di Barletta-Andria-Trani che, grazie all’attività preventiva delle forze dell’ordine, non primeggia più per i furti di auto.
È quanto emerge dal report annuale della Questura della sesta provincia pugliese presentato dal questore Alfredo Fabbrocini che ha sottolineato la maggiore attenzione verso il territorio da parte del Viminale che ha incrementato gli organici.
Con riferimento alla violenza di genere, Fabbrocini ha evidenziato che «ogni giorno ci arrivano segnalazioni. E se non tutte sfociano in misure a carico dei presunti responsabili, l’aumento di denunce segnala un uguale aumento di fiducia nei nostri confronti».
Scarseggia ancora, invece, la collaborazione a contrasto delle estorsioni. «Nonostante gli arresti eseguiti – ha detto il questore – c’è chi ancora non denuncia né chiede aiuto all’associazione antiracket».
Tra il primo gennaio e il 15 dicembre le persone arrestate sono state 661 «più del doppio rispetto allo scorso anno», è stato precisato (nessun minore); più di 800 sono stati i denunciati e oltre 10mila i passaporti rilasciati, «con turni instancabili da parte del personale», ha sottolineato Fabbrocini.
I comuni ofantini e la città di Barletta sono state le zone più attenzionate, e l’impiego di BatCam, che mette in rete telecamere cittadine e sistemi di videosorveglianza privati, ha aiutato le investigazioni, come accaduto per l’arresto ad Andria di un cittadino algerino, accusato dell’omicidio premeditato per motivi religiosi di un giovane iracheno con disabilità ucciso in Francia.
Poi la promessa a risolvere alcuni dei casi ancora nell’ombra. «Ci impegnano costantemente, non ci daremo pace fino a quando i casi più importanti non saranno risolti – ha concluso Fabbrocini – non molleranno fino a quando non riusciremo a ottenere i risultati sperati».