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Minox, 25 operai senza stipendio a Minervino Murge. E ora si tratta sulla cassa integrazione

Gli stipendi di giugno dovevano essere accreditati entro il 10 luglio, invece nessun operaio ha visto il becco di un quattrino. E dal mese in corso dovrebbe scattare la cassa integrazione. Non se la passano benissimo, insomma, i 25 operai pugliesi e i 12 calabresi della Minox, l’azienda produttrice di contenitori in acciaio inox per…
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Gli stipendi di giugno dovevano essere accreditati entro il 10 luglio, invece nessun operaio ha visto il becco di un quattrino. E dal mese in corso dovrebbe scattare la cassa integrazione. Non se la passano benissimo, insomma, i 25 operai pugliesi e i 12 calabresi della Minox, l’azienda produttrice di contenitori in acciaio inox per alimenti che ha una sede a Minervino Murge, nella Bat.

L’apprensione

Gli operai sono in agitazione dallo scorso 18 maggio, quando una sentenza del Tribunale di Lamezia Terme ha decretato la fine dell’azienda attiva da oltre 30 anni. Il provvedimento dei giudici ha così aperto l’esercizio provvisorio che il 20 giugno scorso è sfociato in una ingiunzione di licenziamento. Da quel momento i dipendenti della fabbrica pugliese presidiano i cancelli notte e giorno col sostegno dell’intero paese. «Aspettiamo qui, davanti ai cancelli della nostra fabbrica. Attendiamo che la curatela giudiziaria vagli la proposta di fitto di azienda fatta dalla proprietà. Entro mercoledì dovrebbe arrivare una risposta, vedremo», dice Vincenzo Copeta, portavoce dei colleghi che con lui si sono armati di materassi, bibite e gazebo per presidiare il sito produttivo di Minervino Murge.

Gli stipendi

L’ulteriore doccia fredda è arrivata nei giorni scorsi e precisamente giovedì, quando gli operai non hanno ricevuto gli stipendi di giugno. «Un atto contrario alla legge che prevede il pagamento delle mensilità anche in caso di esercizio provvisorio – aggiunge Copeta – I soldi ci sono, i conti aziendali che non sono in rosso. Chiediamo alla curatela e alla giudice delegata il pagamento degli stipendi non solo perché lo prevede la legge ma perché è una questione di dignità: non si possono lasciare famiglie monoreddito senza alcuna tutela».

La cassa integrazione

Nel frattempo la vicenda della Minox di Minervino Murge potrebbe vivere un momento decisivo venerdì prossimo, quando nella sede della Regione Puglia dovrebbe svolgersi un vertice sugli ammortizzatori sociali da attivare. «Dovremo discutere della cassa integrazione da far scattare da luglio – fa sapere Copeta mentre il paese continua a dimostrare vicinanza agli operai offrendo loro caffè e brioche al mattino o pizza e focaccia a pranzo e a cena – Non possiamo mollare, non possiamo rassegnarci all’idea di perdere il lavoro. In gioco c’è il futuro nostro e soprattutto delle nostre famiglie».

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