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Minervino Murge, truffa sui contributi in agricoltura: arrestata una coppia – VIDEO

Nei loro confronti, i finanzieri hanno sequestrato l’azienda, composta da 23 terreni, un fabbricato e 150 bovini

Minervino Murge, truffa sui contributi in agricoltura: arrestata una coppia

Un uomo e la sua compagna, entrambi di Minervino Murge, sono stati arrestati e condotti in carcere con l’accusa, contestata a vario titolo, di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, occupazione di suoli di proprietà comunale e attestazione fittizia.

L’uomo, in particolare, avrebbe usato terreni del demanio, concessi al consorzio di bonifica Terre d’Apulia, per pascolare e allevare i suoi bovini, riuscendo ad accumulare un guadagno di circa 100mila euro e ottenendo «indebite erogazioni e aiuti pubblici pari a oltre 175mila euro dall’Agea», l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, spiega la Guardia di finanza che ha condotto le indagini coordinate dalla Procura di Trani, guidata da Renato Nitti.

L’arrestato era già sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e destinatario di una recente misura interdittiva antimafia e in passato raggiunto da una misura cautelare in quanto, secondo la guardia di finanza, è considerato «vertice e promotore di sodalizio criminale dedito a svolgere attività illecite ai danni di piccoli imprenditori agricoli».

L’uomo avrebbe intestato alla sua compagna «i beni aziendali e l’utilizzo dei suoli, pur mantenendone di fatto la disponibilità, conseguendo ulteriori erogazioni abusive dall’Agea anche nel 2024».

Nello specifico, la ditta individuale specializzata nell’allevamento di bovini «occupava e utilizzava 274 ettari di suoli agricoli di proprietà del Demanio e affidati al consorzio bonifica Terre d’Apulia senza autorizzazioni».

I finanzieri hanno eseguito anche un decreto di sequestro finalizzato alla confisca di beni mobili e immobili per un valore complessivo di quasi 637mila euro. I sigilli riguardano «l’intero compendio aziendale costituito da 23 terreni, un fabbricato, e una mandria di oltre 150 bovini destinati al mercato della carne». I finanzieri hanno anche accertato «la sproporzione tra i redditi dichiarati e quelli realmente posseduto dall’uomo e dalla sua famiglia».

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