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Margherita di Savoia, dopo l’incendio dell’auto dice addio alla sua città: «Non tornerò più»

«Questo è un addio. Ho deciso che non tornerò più a Margherita: ho perso tutta la voglia».

Amarezza mista a rabbia, sconforto frullato con rassegnazione nella lettera inviata in redazione da un turista originario di Margherita di Savoia che vive «tra le montagne del nord» e che – come fanno in tanti – era tornato anche quest’anno nella Città delle Terme con la sua famiglia per le vacanze estive.

L’uomo, che chiede di mantenere l’anonimato, racconta di essere uno dei proprietari delle auto incendiate in quella folle notte di fuoco tra il 15 e il 16 agosto scorso. Furono ben 9 le auto date alle fiamme tra via Risorgimento e via Traiano, sei delle quali completamente distrutte.

I ricordi

«Non appena le saline si mostravano ai nostri occhi, mia madre apriva i finestrini e diceva: “Respirate, che è tutta salute”. Quell’odore, di “tutto iodio”, per dirlo come lo ripeteva lei, ha disegnato la mia infanzia e l’estate dei miei primi anni. Se amo il mare, anche ora che dalla pianura pugliese sono passato a vivere tra le montagne del Nord, è grazie a Margherita di Savoia. Perciò ci sono tornato quest’anno con i miei due figli».

Il mantra

Come un mantra, il turista di ritorno ripeteva ai pargoli, «con una certa emozione e con lo stesso tono materno: “Respirate” e poi: “Non li vedete i fenicotteri?”.

«Ora – prosegue la lettera – a quell’odore dell’infanzia se n’è sostituito un altro, acre, persistente, insopportabile: quello di un’auto bruciata». Un’auto modesta, spiega, «con due seggiolini, di cui uno particolare, utile a facilitarci la vita con il nostro bimbo con bisogni speciali; comprata usata, coi pochi risparmi che si riesce a mettere da parte nella nostra situazione e così cruciale nella gestione del quotidiano».

Danno e beffa

«Assieme alla macchina, sono bruciati tutti i ricordi belli di me bambino», scrive la vittima del danno. Che ha dovuto affrontare anche la beffa di pagare di tasca propria per la rimozione e la rottamazione dei veicolo. «Nonostante tutto, abbiamo preso i bambini e siamo scesi in spiaggia. Il mare ci ha regalato un pomeriggio meraviglioso. A costo zero. Un dono gratuito e generoso».

Il rientro

Nel lungo viaggio di ritorno in treno (sempre a spese proprie), matura un appello forte alle istituzioni e ai cittadini: «Scrollatevi di dosso questa criminalità aguzzina. Fatelo come ci si toglie la sabbia dalle caviglie ai doccini dei lidi. Come ci si toglie di dosso una cosa appiccicosa e inutile. Del resto, che cosa sanno fare? Solo usare la violenza. Non c’è ingegno. Non c’è visione. Non c’è bellezza. Non c’è nulla che sia amore. E invece io, con tutto l’amore possibile, vi dico: addio!».

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