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Mafia e droga, blitz dei carabinieri all’alba: 17 arresti a Canosa di Puglia. Le estorsioni anche ai giostrai – VIDEO

Blitz all’alba tra Canosa di Puglia, in provincia di Barletta-Andria-Trani, e Bari. Sono 17 le persone arrestate dai carabinieri della Bat, nell’ambito di un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo pugliese. Otto sono finite in carcere e nove agli arresti domiciliari mentre per altre due è scattato l’obbligo di dimora.

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di far parte di un gruppo criminale dedito a estorsioni aggravate dal metodo mafioso, vendita e porto illegale in luogo pubblico di armi e munizioni da guerra e di un’associazione finalizzata al traffico illecito di droga, soprattutto hashish e cocaina.

L’operazione, denominata Diomede, è stata condotta dai carabinieri. Tra gli indagati vi sono due donne. Sono tutti di Canosa tranne uno che è di Bari e sono tutti considerati vicini al gruppo criminale Boccuto.

Secondo l’accusa avrebbero anche sottoposto a violente estorsioni gli operatori che arrivavano in paese per montare le giostre del luna park.

L’inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari, è stata avviata nell’aprile 2022 ed è andata avanti fino al novembre dell’anno successivo. A dare il via agli accertamenti investigativi, un arresto eseguito in flagranza a carico di un uomo e il contestuale sequestro di hashish, cocaina, armi clandestine e munizionamento da guerra.

Sono stati più di 150 i carabinieri impegnati nell’operazione possibile con il supporto di unità cinofili e lo squadrone Cacciatori di Puglia.

Le indagini

Le indagini hanno consentito di accertare la pianificazione, organizzazione e il compimento di gravi attività estorsive ai danni di alcuni giostrai arrivati a Canosa di Puglia in occasione della festa patronale.

I rapporti con il clan Strisciuglio di Bari

Sarebbe stato acclarato il consolidamento del legame stretto dalla locale compagine criminale con alcuni appartenenti al clan Strisciuglio di Bari, da cui il gruppo si era rifornito di armi, anche da guerra. Sarebbero state, inoltre, pianificati agguati nei confronti dei gruppi antagonisti, finalizzati al controllo del traffico di droga nelle locali piazze di spaccio.

L’organizzazione, come emerso nel corso delle indagini, aveva una struttura piramidale e gerarchica e agiva nel centro storico e nella zona 167 di Canosa di Puglia, anche esercitando un assiduo controllo e presidio territoriale delle zone di spaccio.

Grazie alla vendita della droga (che arrivava da Cerignola e Bari), il gruppo era in grado di guadagnare circa tremila euro al giorno. Denaro che poi confluiva in una cassa comune. Gli indagati utilizzavano, per comunicare tra di loro e con gli acquirenti, un linguaggio criptico.

I sequestri

Nel corso dell’indagine sono state effettuate 20 segnalazioni per illeciti amministrativi; 10 arresti nei confronti di altrettanti indagati perché trovati in possesso di sostanza stupefacente e armi; il sequestro di 1 chilo di droga, tra cocaina e hashish.

È stata trovata anche una piantagione di marijuana. Sono state sequestrate tre pistole con circa 100 proiettili e 100 cartucce a pallettoni per fucile; munizioni da caccia, una canna di fucile (doppietta) di provenienza illecita e di un’autovettura oggetto di furto.

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